crui inizio anno accademico 2010
L’
anno accademico deve partire, ma per garantire ai ricercatori di poter continuare la loro carriera all’interno dell’Università italiana c’è bisogno di un
piano per l’attribuzione dei posti da professore associato “con tempi, modi e finanziamenti certi”. Lo ha detto la
Crui, Conferenza dei rettori delle università italiane, che pur prendendo una posizione contraria rispetto al
rinvio dell’anno accademico, chiede che ci siano possibilità concrete per i ricercatori che, dopo l’approvazione della riforma Gelmini, saranno a tempo determinato.
Non più di sei anni – 3+3 – potrà durare infatti la carriera universitaria di un ricercatore pubblico, che alla scadenza di questo periodo massimo avrà come unica possibilità quella di diventare
professore associato e quindi dedicarsi prevalentemente alla didattica. Sempre se riuscirà a passare il concorso.
Proprio al sistema dei concorsi per il reclutamento dei giovani professori i rettori hanno fatto riferimento nella nota Crui chiedendo “
duemila concorsi all’anno di Professore Associato per gli anni a venire” che siano basati su criteri meritocratici e un sistema che valorizzi il contributo che i ricercatori hanno dato e danno al sistema universitario italiano tutto.
A questo si aggiunge la richiesta della Crui al Governo, di rendere note quanto prima le entità dei
finanziamenti annunciati da Gelmini e Tremonti nella conferenza stampa di mercoledì, anche perché i
tagli “stanno compromettendo la funzione pubblica e il ruolo stesso dell’Universita”.
Questa mica mi torna: “avrà come unica possibilità quella di diventare professore associato e quindi smettere di fare ricerca e dedicarsi totalmente alla didattica”…
Da quando un Professore Associato non fa ricerca? (in teoria almeno…)