Sono arrivati da tutta Italia già in mattinata con 600 pullman e due treni speciali. E alle 14 avevano già riempito piazza della Repubblica, a Roma, per sfilare in corteo fino a piazza del Popolo attraversando piazza Barberini, Villa Borghese e Trinità dei Monti. Dopo le mobilitazioni studentesche di ieri, con i cortei più folti e carichi di tensioni nella Capitale e a Milano, oggi è toccato ai lavoratori della pubblica amministrazione e a quelli del settore della conoscenza.
Il legame tra le due giornate di mobilitazione è stato sottolineato da Domenico Pantaleo, segretario della Flc Cgil, secondo il quale la forte partecipazione ai cortei di ieri conferma che i giovani ci sono e intendono riprendere in mano le sorti del Paese.
Ad aprire il corteo di oggi lo striscione dell’Anpi “Un paese senza memoria è un paese senza futuro. 25 aprile 1945”: un segnale, spiegano in piazza, da leggere come un passaggio di testimone tra i partigiani di ieri e quelli di oggi, che devono combattere per la liberazione del loro futuro da una pesantissima ipoteca. L’altro slogan ricorrente è quello di lancio della manifestazione, “Senza pubblico nessun futuro” e “Senza il servizio pubblico sei privato dei tuoi diritti”. E poi “Lo Stato sono io”, scandito anche in francese dai precari del comparto pubblico, secondo i quali non c’è bisogno di essere il Re Sole per essere Stato.
Anche numerose sigle studentesche, di ricercatori e di docenti universitari hanno aderito alla manifestazione nazionale indetta dalla Cgil contro i tagli del governo al lavoro pubblico, ai servizi essenziali e allo stato sociale. Presenti in piazza anche gli aderenti al Forum nazionale della docenza universitaria, che definiscono “depressiva e antisociale” l’ultima manovra varata dal governo, che continua a far pagare le conseguenze della crisi e del malgoverno a chi è più debole, e alle nuove generazioni.
Nel mirino dei manifestanti anche il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, che ha annunciato tagli in organici della pubblica amministrazione di 300 mila unità fra il 2008 e il 2013. Anche gli studenti dell’Unione degli universitari sono in corteo con striscioni e cartelli per difendere l’istruzione pubblica, lo stato sociale e “il concetto stesso di pubblico”. Il corteo terminerà con alcune testimonianze e l’intervento, tra gli altri, del segretario generale della Cgil Susanna Camusso.