“L’Ocse – ha sottolineato Marcegaglia – ha evidenziato Paese per Paese le priorità di intervento per uscire dalla congiuntura sfavorevole. Quanto all’Italia ha evidenziato cinque priorità. Accanto alla necessità di ridurre la proprietà pubblica nelle imprese e il cuneo fiscale, oltre a promuovere la contrattazione decentrata in ambito di relazioni sindacali, l’accento è stato posto sul bisogno di aumentare il livello di istruzione terziaria e promuovere le collaborazioni tra imprese e università”.
La realtà politica, quella della ricerca e quella delle imprese, ha continuato il presidente di Confindustria, “non sono universi paralleli o distanti, ma segmenti intrecciati di un unico percorso, di un unico obiettivo: la qualità del nostro futuro”.
Un futuro che per Marcegaglia “può delinearsi solo attraverso la costante interconnessione tra ricerca e imprese. Occorre pertanto che questi mondi siano in dialogo costante, sia all’interno di ciascun Paese sia a livello transnazionale, in particolare, europeo”.
La crisi attuale e le molteplici sfide della globalizzazione, ha concluso il presidente di Confindustria “si possono affrontare solo puntando risolutamente sullo sviluppo infrastrutturale e tecnologico, sul sostegno alla ricerca scientifica, sulla valorizzazione delle risorse umane. In una parola – scommettendo sul futuro”.
Per quanto attiene l’importanza della ricerca per lo sviluppo economico andrebbe sottolineato che bisognerebbe creare maggiori vincoli tra Università, Imprese e sistema finanziario, nell’unitaria visione che l’Università è il luogo in cui si forma la cultura per il cui tramite nascono sia i bisogni che il desiderio di beni necessari a soddisfarli sia le capacità e le competenze per costruire quei beni necessari a soddisfare i bisogni; le imprese che trasformano le conoscenze scientifiche e tecniche nate nell’università e diffuse dalle stesse in prodotti e servizi idonei a soddisfare i bisogni; le banche ( e più in generale il sistema finanziario) che dovrebbe finanziare gli attori del processo ( produttori) Universisità ed imprese (consumatori) cittadini.