La giornata mondiale contro la sclerosi multipla ci ha ricordato ancora una volta l’importanza che la ricerca svolge nel contrastare le malattie e migliorare la qualità della vita delle persone, e con essa quella dei ricercatori.
I ricercatori scientifici sono figure molto importanti che si occupano di studiare gli aspetti clinici e terapeutici delle malattie e dei test diagnostici dei farmaci.
Si tratta di una scelta che richiede dedizione e sicuramente passione per percorrere la lunga gavetta fino in fondo. Quali sono i requisiti che i ricercatori devono soddisfare?
Di che cosa si occupa il ricercatore?
Il ricercatore segue in laboratorio dei modelli semplificati per appurare in un determinato ambito medico i meccanismi che ne regolano il funzionamento.
Il ricercatore possiede responsabilità rispetto al laboratorio dove svolge la ricerca, nei confronti di se stessi e delle persone che un giorno trarranno benefici dai propri studi.
Il ricercatore infatti analizza i risultati degli studi clinici e modifica la quantità di farmaci da fornire ai partecipanti per ottenere risultati migliori. Il ricercatore è chiamato a proporre tecniche e soluzioni ai problemi che vengono riscontrati dagli esperimenti e trarre conclusioni dagli stessi.
Quali caratteristiche deve possedere un ricercatore?
Un aspirante ricercatore sicuramente deve possedere attenzione e curiosità in modo da finalizzare al meglio le proprie attività di ricerca.
Inoltre un ricercatore deve impegnarsi costantemente nell’aggiornamento riguardo alla propria materia e delle metodologie di ricerca, e di rispettare la correttezza professionale nei confronti di colleghi e dell’ambiente di lavoro.
Quanto guadagna un ricercatore?
In Italia in media un ricercatore percepisce 30.000 € all’anno (15.38 € all’ora). La retribuzione varia in base all’esperienza, tra 23498 e i 47750 euro l’anno.
La carriera di ricercatore può condurre a conseguire il titolo di docente universitario, associato od ordinario.
Come diventare ricercatore
Dopo l’ultimazione della scuola secondaria occorre svolgere un percorso universitario di laurea magistrale in discipline come Medicina, Biologia, Chirurgia, Biotecnologie, Farmacia.
Dopo la laurea si può proseguire come ricercatore universitario presso un dipartimento di ricerca. In genere occorre raggiungere una specializzazione post laurea (ad esempio in ambito legale, risorse umane, informazione scientifica) per poter essere accettati come ricercatore scientifico.
Il neolaureato completa il proprio percorso e diventa dottorando dopo avere superato una prova scritta e orale.
Dopo tre anni di studi, varie pubblicazioni e una tesi di dottorato si prosegue con il post dottorato, al fine di costruire un curriculum tale da riuscire a lavorare in laboratori pubblici e privati. La formazione del post dottorato (“post-doc”) permette ai ricercatori di maturare l’esperienza utile per guidare in futuro i propri team di ricerca. Il dottorando “junior” opera sotto la supervisione di un collega più esperto al fine di sviluppare le proprie competenze e potere realizzare pubblicazioni su riviste del settore per aumentare la propria visibilità.
Per essere riconosciuti come scienziati della ricerca medica occorre conseguire voti eccellenti e buoni punteggi nei test standardizzati. Occorre inoltre avere la predisposizione mentale a proseguire nella ricerca fino a quando non si ottengono risultati effettivi, il che può tradursi in un processo lungo e richiedere anche molto tempo.
Nel corso del post dottorato il ricercatore deve quindi impegnarsi per pubblicare su riviste e vincere borse di studio e magari trovare un posto di lavoro presso un ateneo, un centro di ricerca o un’azienda farmaceutica. Si tratta di un percorso che prosegue nel corso degli anni: bisogna infatti continuare a produrre ricerche di qualità per preservare la propria posizione. La pubblicazione di ricerche innovative permette di ricevere con maggiore facilità borse di studio e di proseguire nella propria carriera presso l’istituto nel quale si è impiegati.
Per entrare a lavorare nei laboratori pubblici in genere occorre superare un concorso che comporta il conseguimento della qualifica di ricercatore, previo conseguimento di una laurea o di titolo equipollente in un altro Stato.
Il concorso in genere prevede tre prove, di cui una prima prova scritta (su un tema attinente il percorso di studi), una seconda prova scritta (su un argomento della materia principale scelta), una prova orale (un colloquio sulle ricerche svolte fino a quel punto dall’esaminando). La prova orale riveste una grande importanza nel ricevere l’approvazione da parte della commissione.
Essere accolti nei laboratori privati è il frutto di circostanze sulle quali incidono competenze, talento e capacità di sapersi vendere.
Inoltre, un periodo di studio all’estero è una condizione strumentale per completare il proprio percorso di ricercatore.