A Roma in questi giorni è in corso un evento molto particolare, il CodingGirls 2014. A renderlo speciale è il fatto che si tratti di una manifestazione dedicata all’informatica, alla matematica e al coding (la programmazione) e che sia indirizzata specificamente alle ragazze. A causa di pregiudizi culturali, sono ancora una minoranza le giovani che si avvicinano a queste discipline, ed è un vero peccato, perché l’Information and Communication Technology (ICT) è uno dei settori più dinamici e promettenti.
CodingGirls 2014 coincide con la Settimana Europea della Programmazione ed è frutto della collaborazione fra Fondazione Mondo Digitale, Ambasciata Usa in Italia e dell’associazione statunitense Girls Who Code, con il supporto del MIUR, di Roma Capitale, del Dipartimento di Informatica della Sapienza e di Microsoft Italia, che ha fornito i sistemi operativi.
Il CodingGirls 2014, partito il 12 ottobre scorso e che proseguirà fino al 19, coinvolge le scuole romane e dà alle ragazze la possibilità di partecipare a un hackathon, laboratori di programmazione e altre attività sul campo, rigorosamente sotto la guida di tutor qualificati. Lo scopo è quello di stimolare le studentesse a scoprire e ad appassionarsi al mondo dell’informatica, in modo che in Italia si riesca a colmare il gap tra il numero dei laureati e quello delle laureate in discipline che hanno a che fare con l’ICT.
Puntare sulla formazione in settori sempre più strategici potrebbe essere un modo efficace per ridurre la disoccupazione femminile, uno dei problemi principali del nostro Paese. Le cause di questo fenomeno, infatti, sono da ricercare non solo nel pregiudizio dei datori di lavoro, che spesso preferiscono non assumere donne pensando ai periodi di astensione obbligatoria per maternità e simili, ma anche – e forse soprattutto – al fatto che le ragazze stesse in qualche modo si auto-limitano scegliendo per lo più percorsi di studio umanistici, come detta la tradizione.