Pur essendo stata definitivamente approvata, la riforma dell’università che porta il nome dell’attuale ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, dovrà subire alcune modifiche in base a quanto richiesto dal presidente della Repubblica. La fase attuativa della riforma contribuisce dunque ad aprire la riflessione su alcuni meccanismi che regolano la vita dei nostri atenei.
È in questo contesto che si inseriscono le richieste del Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) al presidente Giorgio Napolitano sulla delicata questione dei test selettivi nei corsi di laurea a numero chiuso che, soprattutto per le facoltà di Medicina, non mancano di scatenare polemiche ad ogni nuovo anno accademico.
Il tutto è partito da un commento del medico personale del presidente del Consiglio a seguito della mancata ammissione di suo figlio alla facoltà di Medicina e Chirurgia.
Il dottor Alberto Zangrillo lamenta dalle pagine di un libro il fatto che si neghi o conceda l’ingresso a uno specifico corso di studi in base a una prova poco eloquente sulla reale preparazione degli studenti, perché svolta in un tempo limitato e in una condizione di forte stress emotivo.
Sul dibattito aperto da Zangrillo si innesta la proposta di Marco Maria Donzelli, presidente del Codacons. “I test di ammissione – commenta l’avvocato Donzelli – non solo sono iniqui ma anche antistorici ed assurdi”.
Si tratta di un centinaio di domande che non attengono solo a materie strettamente scientifiche, mentre a suo avviso sarebbe più sensato tenere conto del ciclo di studi quinquennale in cui lo studente ha modo di mettersi alla prova in un vero e proprio percorso.
Di fatto, spiega il presidente dell’associazione, i test d’ingresso costituiscono una limitazione al diritto allo studio e pretendono di stabilire, sulla base di un metodo considerato poco efficace, l’idoneità o meno del candidato a intraprendere una determinata professione. La vera selezione dovrebbe avvenire in maniera “naturale”, lasciando che sia l’esito degli esami ordinari del corso di laurea a stabilire chi è più capace e chi lo è meno.
Inoltre il contesto universitario, come quello del mondo del lavoro, non è più locale ma globale:
“Impedire ad un giovane di fare il medico perché in Lombardia ci sono già tanti medici, come se uno non potesse andare a farlo all’estero o non fosse un problema suo scegliere della propria vita, è una pazzia” dichiara il presidente del Codacons.
Precludere l’accesso ad un percorso di studi è, ad avviso dell’avvocato Donzelli, il modo migliore che hanno le lobby dei professionisti per controllare l’accesso alla professione e, di conseguenza, il proprio reddito.
Ma infatti deve essere il mondo del lavoro a selezionare i migliori, facendo il numero chiuso si abbassa anche il livello complessivo della qualità del settore medico,invece tanti più ragazzi si laureano e tanto più bisogna essere bravi per emergere e la qualità totale sale di livello.E poi il mondo professionale è completamente diverso dal mondo scolastico, i numeri chiusi precludono a priori la carriera difendendo le lobby.La selezione dei migliori dovrebbe farla il mondo del lavoro.
Il mio sogno era quello di fare medicina ma uno stupido test me l’ha impedito.Come si fa a giudicare se un ragazzo è idoneo ad intraprendere la carriere medica da un test che non contiene domande attinenti alla materia??Penso semplicemente che con questo test si limiti il futuro di tanti ragazzi, senza che abbiano neppure la possibilità di far vedere quanto valgono!!!Non sarebbe più giusto dare una possibilità a tutti quelli che lo desiderano e inserire un’esame di sbarramento che metta alla prova i ragazzi sul campo,ovviamente dopo un paio di mesi dall’inizio dell’anno accademico?Il test di ingresso è uno dei tanti strumenti con cui si spezzano i sogni di tanti ragazzi spinti ad intraprendere tale strada per vocazione e non per puro e semplice guadagno!
sono assolutamente in accordo con quanto scritto in questo articolo. Anche io non ho passato il test d’ingresso e mi sono iscritto ad un corso di laurea “di ripiego” in cui mi sono laureato a pieni voti (biotecnologie, ndr). La questione che rode è che ci vuole una voce importante per sollevarla (IL MEDICO PERSONALE DI SILVIO!!! ci credo poi..), mentre io sono stato costretto a studiare qualcosa che non mi piace e non realizza fino in fondo i miei desideri. Quanta ingiustizia al mondo! chissà..magari sarei diventato veramente un bravo medico, ma la possibilità mi è stata negata. E quello italiano sarebbe il POPOLO DELLE LIBERTà? ma libertà di cosa? in america la selezione non la fa un questionario a crocette, ma anni di impegno serio, dedizione e passione..chi non ce la fa molla.
Sono daccordissimo bisogna assolutamente porre fine a questa ingiustizia. Ho visto troppi ragazzi studiosi, diplomatosi con il massimo dei voti che non riescono ad entrare nelle facoltà a numero chiuso, spesso sostituiti da altri molto, ma molto meno preparati. Come vi spiegate questo? Forse sono diventati scienziati tutto in una volta? Poi ci lamentiamo se abbiamo medici poco preparati ecc….Purtroppo i bravi sono costretti a fare tutt’altro. Secondo me i test così come sono impostati non sempre riescono ad evidenziare la bravura di un ragazzo e poi ci sono sempre le solite “raccomandazioni”. Non capisco proprio perchè non si consenta l’accesso a tutti, anche perchè chi non riesce ad entrare comunque frequenta controvoglia un’altra facoltà a numero apertoo!!! Dove è andato a finire il diritto allo studio?
Ho sempre sostenuto questa cosa, il test d’ammissione allo stato attuale è una vera e propria buffonata e non attinente al percorso di studi che una persona sceglie, è verissimo!!!
stessa mia situazione sognavo di fare odontoiatria ma ormai tra raccomandati,imbrogli vari come si fa a superare un test???assurdo devono valutare i ragazzi nel corso dei 6 anni di studio stessa cosa a medicina e in altri ambiti dove c’è il numero chiuso,porre il test come valutazione e da sciocchi,nel 1939 il signor S.Barrom pubblico su medical education la prima volta quiz a risposta multipla e disse (i quiz sono dei formidabili strumenti formativi,ma non andrebbero mai usati con finalità certificative) ora mi chiedo se colui che li ha inventati dice di non usarli perchè li usiamo???togliete come tantissime università italiane e straniere la possibilità a persone di entrare a medicina,architettura,odontoiatria,professioni sanitarie ecc ecc siamo nel 2012 cambiate tutto ciò o andremo altrove
Quanti vanno a studiare all’estero (Romania, Spagna…) per evitare il numero chiuso e diventano bravissimi medici! Oppure alcuni che entrano mollano dopo il secondo anno perché non sopportano la vista di un intestino! Comunque protestiamo: aboliamo il numero chiuso!
Il test d’ammissione allo stato attuale è una vera e propria buffonata e non attinente al percorso di studi che una persona sceglie. E’ pregiudizievole: non permette a chi può avere le capacità di raggiungere i propri obiettivi. E’ ora di finire di dare spazio a chi ha le “spinte” e non ha chi ha i meriti.
ABOLIAMO IL NUMERO CHIUSO!