La Libera Università di Bolzano è l’ateneo che più si distingue nella neonata graduatoria delle istituzioni non statali stilata dal Censis e contenuta nella Grande guida università 2014-2015 edita da La Repubblica. La classifica università private Censis-Repubblica 2014 è la prima nel suo genere: in passato, infatti, ad essere valutati erano solo gli atenei pubblici.
Nonostante la presenza di molti concorrenti blasonati, l’ateneo bolzanino è riuscito a sbaragliare tutti, ottenendo 104,2 punti di media ed eccellendo in particolare quanto a servizi e borse di studio. La Libera Università di Bolzano rientra nella categoria degli atenei “piccoli”, cioè quelli fino a 5mila iscritti. Al secondo posto generale della classifica università private Censis-Repubblica 2014 si piazza un’altra università della stessa categoria, la LIUC di Castellanza, che ottiene 94,2 punti.
La Bocconi, invece, deve accontentarsi solo della terza piazza assoluta nella classifica università private Censis-Repubblica 2014, con une media di 91,6 punti. L’ateneo milanese, tuttavia, rientra in un’altra categoria, quella delle università “grandi” (cioè con oltre 10mila iscritti nell’a.a. 2012-2013). Oltre a quella generale, le classifiche parziali sono in tutto tre: quella dedicata agli atenei “grandi”, quella degli atenei “medi” (tra 5mila e 10mila iscritti) e quella dei “piccoli”.
Anche la classifica università private Censis-Repubblica 2014 è stilata prendendo in esame cinque voci, in ciascuna delle quali è possibile totalizzare un punteggio compreso tra 66 e 110:
- servizi: che considera la proporzione tra pasti erogati e numero di iscritti e quella tra numero di posti e contributi per l’alloggio e numero di iscritti residenti fuori regione;
- borse: che valuta il rapporto tra contributi erogati in favore degli studenti e numero di iscritti;
- strutture: basata sul rapporto tra posti in aule, biblioteche e laboratori e numeri di iscritti;
- web: che giudica la funzionalità e i contenuti dei siti web degli atenei;
- internazionalizzazione: che prende in considerazione il numero di iscritti stranieri, di studenti che hanno trascorso un periodo all’estero, di stranieri che hanno trascorso un periodo di studio presso l’ateneo e la spesa totale per la mobilità internazionale rispetto al numero degli iscritti al netto degli immatricolati.