Ѐ di nuovo Harvard – per la terza volta consecutiva – ad aggiudicarsi la palma d’oro come migliore università del mondo in base alla sua reputazione. Lo stabilisce la classifica 2013 realizzata dal magazine Times Higher Education (THE), che si affianca a quella annuale che valuta la qualità complessiva degli istituti accademici internazionali. L’Italia, invece, non figura nemmeno tra i 200 atenei migliori a livello mondiale in base alla qualità della didattica e della ricerca, come pure tra le 100 università più prestigiose. La batte perfino la Turchia.
Nella classifica Times Higher Education 2013, il mondo anglosassone ha la meglio. Dopo Harvard, infatti, sul podio si piazzano al secondo posto il Massachusetts Institute of Technology (MIT) e al terzo l’Università di Cambridge, mentre Oxford toglie il quarto posto a Stanford. Più precisamente, la Gran Bretagna ha in questa graduatoria internazionale nove presenze nella top 100 (nel 2011 erano undici), di cui ben sette sono nella top 50. Gli Stati Uniti, invece, mostrano un calo, con 43 presenze contro le 44 dell’anno scorso e le 45 di due anni fa.
Guadagnano posti nella top 100 delle università più famose Russia e Germania. Al contrario, non c’è alcun ateneo con un posizionamento alto per Francia e Paesi Bassi. Più precisamente, i nostri cugini francesi presentano quattro atenei nella top 100, ma tutti oltre il cinquantesimo posto. A livello europeo, la prima università non britannica a comparire – al ventesimo posto – della classifica Times Higher Education 2013 è lo Swiss Federal Institute of Technology, che si trova a Zurigo. Grandi risultati, anche, per l’ateneo turco Middle East Technical University, che risale dal 91esimo posto e si piazza al 51esimo.
Addirittura la Turchia sorpassa il nostro Paese, il cui brand universitario non sembra essere per nulla appetibile per gli studenti stranieri. Lo conferma il bassissimo numero di iscritti ai nostri corsi. La classifica Times Higher Education 2013 è stata stilata grazie al giudizio di sedicimila accademici e studiosi di alto livello di tutto il mondo, interpellati attraverso il cosiddetto ‘Academic Reputation Survey’. I dati sono stati poi estrapolati dall’Ipsos MediaCT for Thomson Reuters, rivolgendo particolare attenzione all’attuale posizione professionale ricoperta dagli ex allievi degli atenei.