Non ci sono grosse novità nella vetta della classifica 2012 sulla reputazione delle università del 2012 messa al punto dal The, Times Higher Education. Tra i primi cento, gli atenei Usa la fanno da padroni (ben 7 sui primi 10), Harvard si distingue e le italiane non riescono ancora a inserirsi nel gotha del panorama accademico globale.
Ma vediamo nel dettaglio la classifica sulla reputazione The. L’elenco delle prime dieci è quasi un copia-incolla delle edizioni precedenti del ranking: immutato il podio con la medaglia d’oro per Harvard seguita dal Mit (Massachusetts Institute of Technology) di Boston e da Cambridge. Appena fuori dal podio Stanford, Berkeley, Oxford, Princeton, l’avamposto asiatico della University of Tokyo, la University of California e Yale.
Sono in tutto 19 gli Stati che possono vantare di avere almeno un’università nelle “top cento” elencate dal Times. E a scorrere i nomi si vede come a parte i “soliti noti” cominciano a muoversi bene il continente asiatico in generale e Paesi come il Brasile, Israele, Belgio e perfino la Turchia, che inserisce una nuova entrata con la Middle East Technical University.
La Svizzera piazza ben tre università in graduatoria – la prima università europea in classifica, al 22esimo posto, è il Politecnico di Zurigo – e Canada e Francia sono sostanzialmente stabili e la Germania piazza al 42esimo posto la Ludwig-Maximilians di Monaco, prima tra gli atenei Ue.
Pur mantenendo Cambridge e Oxford nella top ten, il Regno Unito risente dei forti cambiamenti impressi dalle novità in materia di tassazione e istruzione superiore in generale. La classifica 2012 fa registrare una flessione su cui le autorità del Paese dovranno senza dubbio interrogarsi: calo fisiologico da cui presto ci si riprenderà o primo segnale di declino a causa di scelte errate? “I dati non sono una bella notizia per il Regno Unito”, ha commentato Phil Baty, ranking editor al Times Higher Education.
L’Italia invece fa registrare una “non notizia” dal momento che ancora una volta le università del Belpaese non compaiono nel ranking. In questo caso la domanda, ancora una volta, è la seguente: com’è possibile che la settima potenza mondiale non abbiamo un’università nella classifica sulla reputazione delle prime cento al mondo?
Il ranking stilato dal The è frutto di un questionario in otto lingue al quale hanno risposto 17.500 accademici di 137 Paesi (lo scorso anno erano 13.000 da 131 Paesi). A ciascuno è stato chiesto di indicare quali sono a suo avviso i migliori 15 atenei del mondo nella loro disciplina. Il sondaggio è stato curato dalla Ipsos.
JA Day 2024: l’Italia presenta la strategia per gli anni 2025-2030
Si è tenuto ieri presso il Centro Congressi di Assolombarda a Milano, il JA Day 2024, l’evento annuale che riunisce le aziende partner e le istituz...
quali erano le otto lingue del sondaggio? come sono stati distribuiti i questionari? ovviamente i gruppi con lingua madre omogenea hanno mobilità maggiore all’interno dei sistemi universitari…e poi non è un pò sosspetto che tra i primi 100 istitututi non ci sia la Normale di Pisa? questi sondaggi sembrano un poco sospetti….