classifica mondiale universita
Dal 2005 fa tremare le
università di tutto il
mondo, mettendole “in fila”. È la classifica
Qs World University Rankings giunto quest’anno alla settima edizione con alcune importanti novità. Innanzitutto la più evidente, il primo posto tocca quest’anno alla prestigiosa Cambridge, che va a spodestare Harvard e altri atenei americani “habituè” del podio. L’Italia è, seppur molto lievemente, migliorata da qualche punto di vista. Le prime due in classifica sono l’Alma Mater di Bologna (al 176° posto) e la Sapienza di Roma (190°).
Le Università Italiane, pur non rientrando infatti nelle
prime 100, come già lo scorso anno, si aggiudicano 2 posti in più rispetto alla precedente classifica, grazie all’ingresso dell’università di Milano e quella di Torino si arriva infatti a quota 15 atenei nei primi 500 posti. La
QS World University Rankings, nonostante abbia declassato di 2 punti un ateneo importante come l’Alma Mater di Bologna, ha tuttavia promosso alcune università nostrane.
E’ il caso della
Sapienza di Roma, al 190esimo posto ma con una “scalata” di 15 posti rispetto al 2009, salgono rispetto all’anno scorso anche l’Università di Firenze (328esima), Padova (261esima) e Trento (401esima), e poi un altro ateneo romano, Tor Vergata, che pur stando al 401° posto, ha fatto una rapida risalita di ben
50 posizioni.
Un veloce sguardo alla vetta della classifica invece non lascia spazio a dubbi, le
università statunitensi detengono in tutto e per tutto il
primato, seppur con una “timida” incursione della Gran Bretagna, contando infatti su ben 13 istituti universitari sulle prime 20 posizioni.
L’articolo contiene alcune inesattezze, per la precisione:
– la prima rilevazione QS si riferisce al 2004, non al 2005; quella di quest’anno è la settima edizione;
– nella classifica stilata da QS (basata sulla reputazione interna/esterna oltreché sui dati statistici) gli atenei italiani non sono mai riusciti ad arrivare nelle prime 100 posizioni; lo scorso anno il miglior risultato per l’Italia è stato ottenuto dall’Alma Mater di Bologna con un 174° posto (unica università tricolore nella top 200);
– parlare di “timida incursione” della Gran Bretagna che nelle Top Ten assoluta del 2010 conta ben 4 atenei (al primo, quarto, sesto e settimo posto) è fuorviante e appare quantomeno riduttivo.
Ciao Alessandro, si la prima rilevazione è stata effettuata con riferimento all’anno 2004, ma sul sito sono disponibili tutte le pubblicazioni, e la prima come potrai verificare è del 2005.
Per il secondo punto, sì purtroppo, come evidenziato nell’articolo al secondo paragrafo, nemmeno quest’anno le università italiane rientrano nei primi 100 posti;
Per l’incursione delle università inglesi, il termine “timida”, ora virgolettato 🙂 va contestualizzato nell’ambito delle vincenti. Le università inglesi infatti, pur essendo le uniche a competere con gli States, ottengono quest’anno per la prima volta il primo posto, lasciando comunque agli atenei USA ben 13 posti sui primi 20!
C’è da vergognarsi!!!