Dopo tre anni di attesa, l’Agenzia per la valutazione del sistema universitario e della ricerca, in sigla Anvur, si avvia finalmente a dare inizio alle proprie attività. Il consiglio dei ministri ha individuato i sette nomi che comporranno il direttivo dell’organismo, così come prescritto dal regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 27 maggio, che ne disciplina la nomina dei membri e il funzionamento. La scelta è avvenuta dopo che tra le circa 300 candidature pervenute si era individuato un primo listino di 15 docenti ed esperti in istruzione e ricerca.
La lista più ampia è stata definita dai cinque componenti di un comitato di selezione nominato dal ministro, dal segretario generale dell’Ocse, dal presidente dell’Accademia dei Lincei, dell’European research council e dal Consiglio nazionale degli studenti. Dopo che il ministro avrà messo nero su bianco la lista dei sette del consiglio direttivo, la nomina è di competenza del presidente della Repubblica, che emana un decreto sentito il parere delle commissioni parlamentari competenti. Consiglio direttivo, presidente e collegio dei revisori durano in carica quattro anni e il mandato non è rinnovabile.
Ma qual è il compito dell’Anvur? Quest’organo consentirà di far partire finalmente il sistema di valutazione degli atenei cui e collegata l’assegnazione dei fondi sulla base di criteri meritocratici. Le valutazioni dell’Agenzia saranno direttamente collegate all’assegnazione di una quota del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) alle università e al finanziamento degli enti di ricerca più virtuosi.
Partendo dagli standard utilizzati a livello internazionale, l’Anvur “misura” la qualità della didattica, i livelli di apprendimento degli studenti e il tasso di occupati al termine del ciclo di studi. Tra gli altri aspetti della vita accademica che finiranno sotto la lente dell’Agenzia ci sono i risultati dei progetti di ricerca, la colaborazione tra soggetti pubblici e privati in attività di ricerca, l’attenimento di fondi diversi da quelli statali e la qualità complessiva dell’offerta formativa.
L’Anvur valuta anche l’opportunità di istituire nuovi atenei o sedi distaccate e individua attraverso un bando pubblico gli esperti che dovranno effettuare la valutazione della ricerca sulle singole aree. Nell’ambiente accademico si è sparsa la voce che alla guida dell’Agenzia potrebbe andare Fiorella Kostoris, ordinario di Politica economica alla Sapienza di Roma. Duro il commento di Manuela Ghizzoni (Pd), che accusa il governo di aver allunganto inutilmente i tempi riscrivendo un regolamento già approvato dal governo Prodi nel 2008. Per la deputata dell’opposizione le modifiche al regolamento sono serive solo ad accentuare il controllo politico sull’Anvur.