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Carne coltivata, l’Università di Torino lancia la sfida

da | Ott 2024 | News | 0 commenti

L’Università di Torino lancia una nuova sfida ambiziosa, la coltivazione di carne sintetica. Grazie al progetto CultMeat, finanziato da una campagna in crowdfunding, l’Ateneo Torinese vuole dare una spinta alla ricerca di tecnologie che potrebbero abbassare drasticamente il costo di produzione della carne coltivata. L’obiettivo è quello di riuscire a produrre il prodotto in larga scala, andando ad impiegare meno risorse della produzione di carne tradizionale.

L’idea non è nuova, anzi, ormai è già da anni che scienziati ed aziende di tutto il mondo si dedicano alla ricerca di nuove tecnologie in questo campo. Il processo di sintesi di carne coltivata prevede l’estrazione di cellule staminali direttamente dal tessuto muscolare di un animale vivo. Queste cellule verranno poi coltivate in dei bioreattori e nutrite con un terreno in cultura per stimolare la crescita, la differenziazione del tessuto e la creazione di grasso e connettivo. Il risultato finale dovrebbe essere un prodotto simile alla carne tradizionale, andando a rivoluzionare completamente il mercato e i processi di produzione.

Ma quali sono i vantaggi della carne coltivata?

Numerosi sostenitori si sono schierati dalla parte della carne coltivata, evidenziandone i grandi vantaggi che potrebbe portare non solo al sistema economico, ma anche a livello ambientale.

Andiamo ad esplorare quali sono e gli effettivi vantaggi:

  • Riduzione dell’impatto ambientale, l’allevamento intensivo purtroppo produce un indifferente quantità di gas serra, è causa di deforestazione e del consumo di acqua. La carne coltivata andrebbe a limitare la produzione di emissioni.
  • Sicurezza alimentare, tutte le carni prodotte artificialmente verranno sviluppate in ambienti controllati, andando a ridurre le contaminazioni e malattie.
  • Benessere animale, la produzione di carne coltivata andrebbe ad eliminare tutti i processi di macello, ponendo la fine alle sofferenze legate all’allevamento intensivo.
  • Personalizzazione, in futuro la carne potrebbe essere personalizzata a seconda del gusto, consistenza e contenuto nutrizionale, aprendo le porte ad una nuova frontiera della ristorazione.

Gli aspetti da risolvere per produrre carne coltivata

Nonostante i numerosi vantaggi, ci sono degli aspetti che vanno risolti affinché la produzione di carne coltivata venga avviata senza problemi.

Tra le principali sfide da risolvere troviamo:

  • Costi di produzione, dato che attualmente i costi per produrre la carne artificiale sono ancora elevati, circa 200 euro al Kg. Tra qualche anno si prevede che questi costi si dovrebbero abbassare almeno a 1/10 di quello attuale.
  • Accettazione da parte dei consumatori, molti sono ancora scettici o addirittura contro l’utilizzo di questo prodotto, percependolo come artificiale e innaturale.
  • Regolamentazione, perchè manca ancora una legge che dia il via alla produzione, fattore che attualmente vincola lo sviluppo.

Come si schiera l’Italia nella questione carne coltivata

In Italia la carne coltivata trova le porte sbarrate, il governo infatti ha vietato la produzione e commercializzazione, causa dei problemi sopraelencati, ed il possibile danneggiamento al sistema alimentare che attualmente abbiamo. Questa decisione ha sollevato una non indifferente polemica, soprattutto dopo che l’Unione Europea abbia espresso il parere di essere pronta a dare il via alla vendita del prodotto artificiale.

Con il progetto CultMeat, l’Università di Torino si inserisce in un contesto delicato, che sfida il divieto italiano, ma allo stesso tempo si impegna a trasformare l’Italia una nazione protagonista nella ricerca e sviluppo di questa tecnologia.

Il futuro è incerto, ma infonde ottimismo

Il futuro della carne coltivata è ancora incerto, non sappiamo in quanto tempo e di quanto i costi di produzione verranno ridotti, sebbene siamo già sulla giusta strada. Le sfide che dovremo affrontare sono numerose e alcune anche ostiche, tuttavia il potenziale ed i vantaggi di questa tecnologia sono enormi. Se i ricercatori riusciranno a svincolare gli ostacoli attuali, la produzione di carne coltivata potrebbe rivoluzionare il mondo, portando benefici all’ambiente, agli animali ed alla nostra salute.

Con questa ricerca condotta dall’Università di Torino, l’Italia si pone all’avanguardia di questa rivoluzione, puntando ad un futuro in cui la carne coltivata possa diventare una realtà quotidiana. Cosa ne pensate di questa scelta? È la scelta giusta per il nostro Paese? Dicci la tua lasciando un commento qui sotto!

L’Università di Torino lancia una nuova sfida ambiziosa, la carne coltivata in laboratorio con il progetto CultMeat.
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