”C’è molta tensione in giro”. Con queste parole il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha richiamato l’attenzione del governo sulla corretta gestione delle proteste degli studenti e dei ricercatori precari che, nella Capitale e nel resto del Paese, hanno organizzato cortei e blitz contro il ddl sull’università che sta per essere licenziato alla Camera.
A Roma gli studenti hanno deciso di rinunciare a raggiungere Montecitorio, dove le forze dell’ordine hanno creato un cordone di sicurezza contestato da alcuni esponenti dell’opposizione. “Raggiungeremo gli altri palazzi del potere” hanno detto alcuni, ma poi in migliaia si sono ritrovati sulla scalinata del Campidoglio. Contro i blindati scherati sulle vie d’accesso verso la Camera alcuni manifestanti hanno lanciato bottiglie e fumogeni.
L’Unione degli studenti parla di oltre 400.000 giovani mobilitati in tutto il Paese e annuncia che la contestazione non si fermerà fin quando il provvedimento sull’università non sarà ritirato. L’associazione afferma che il sit in davanti a Montecitorio era autorizzato e poi è stato bloccato e commenta: “Cercano di zittirci, ma noi siamo più forti perché è in gioco il nostro futuro”.
Tra le voci preoccupate nei confronti del clima teso di oggi c’è il presidente dei Verdi Angelo Bonelli, che imputa le proteste “all’arroganza del ministro Gelmini”, la quale a suo dire rifiuta ogni dialogo sul merito del provvedimento. Anche la parlamentare Pd Pina Picierno protesta contro la revoca della manifestazione prima autorizzata, mentre il leader della Lega Umberto Bossi dice che gli studenti “hanno anche qualche ragione” ma non devono lasciarsi strumentalizzare.
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