Sono in calo in tutto il Paese le richieste di riscatto della laurea. Il governo Berlusconi formulò la proposta di non considerare i periodi di riscatto della laurea per il raggiungimento dei fini pensionistici e la sola ipotesi di tale provvedimento – poi non realizzata – ha scoraggiato i lavoratori dal richiedere il riscatto del proprio titolo.
Se nel 2010 infatti i dati Inps hanno registrato 25mila domande di riscatto, nel 2011 il numero si di richieste si è più che dimezzato ed è sceso fino a 11mila – vale a dire un calo del 55 per cento che rappresenta il valore minimo negli ultimi 8 anni.
Eppure, al momento, motivi che giustifichino la non richiesta di riscatto non ce ne sono, infatti la proposta del governo Berlusconi che avrebbe diminuito i benefici del procedimento non è mai stata realizzata – e forse in questo senso, ipotizza il presidente Inps Antonio Mastrapasqua, i media non sono stati efficienti nell’informare l’opinione pubblica.
Soprattutto sono rimaste invariate le agevolazioni fiscali, a partire ad esempio dalla riduzione dal reddito di tutto l’importo versato per il riscatto stesso, o anche la possibilità di rateizzarlo in 10 anni. Il vantaggio poi, considerando la cifra totale da versare, sembra addirittura maggiore per i neolaureati e ancor più – spiega ancora Mastrapasqua – per quelli che possono superare la soglia di anni, 41 per le donne e 42 per gli uomini, utile alla richiesta di pensione anticipata, usufruendo così della riforma Monti-Fornero del gennaio 2012.
In ogni caso, al di là delle categorie più avvantaggiate e dei casi specifici, il riscatto degli anni universitari rimane un procedimento conveniente. Certo, anche la crisi economica, la perdita di potere d’acquisto e l’aumento del costo della vita fanno sì che i cittadini mettano in secondo piano questa forma di “investimento”.
Per questo a fronte di un calo così impressionante e ingiustificato delle domande, l’Inps è in procinto di avviare una campagna di sensibilizzazione per diffondere informazioni sul procedimento della richiesta e soprattutto per spiegarne i benefici fiscali e pensionistici dei lavoratori.
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Mi sono laureato in STAlimentari, nel 2010, avevo 27 anni, 5 anni di Università, attualmente disoccupato. Mi chiedo che vantaggio ho a riscattare la laurea. Posso andare in pensione 5 anni prima oppure no? Perchè se non ci posso andare 5 anni prima non è vantaggioso, non mi interessa avere una pensione più alta si e no di 30 euro al mese in più, dovendoci comunque andare a 70 anni (scusate le ripetizioni di parole). Poi un disoccupato come fa ad avere 25000 euro per riscattare la L.?
Secondo me tra i requisiti per il riscatto ci vuole il lavoro, trovo vergognoso che un laureato debba chiedere soldi a papà con tutto il rispetto per le madri.