Complice la crisi, il numero di studenti che si iscrivono all’università è in costante diminuzione da anni. E agli atenei italiani non resta che ideare ogni anno nuove iniziative per attirare matricole. Il calo di iscritti è un problema comune, ma le modalità con cui le università italiane tentano di affrontarlo sono molto diverse. Nella caccia agli studenti si punta su borse di studio in base al merito, riduzione delle tasse per le famiglie meno abbienti, potenziamento dell’orientamento e corsi estivi.
La Bicocca di Milano, ad esempio, ha deciso di premiare il merito, indipendentemente dalla situazione economica: in base ai voti, gli studenti acquisiscono crediti con cui possono coprire parzialmente le tasse universitarie, pagare gli abbonamenti al trasporto locale, comprare libri o iscriversi a corsi di lingua e master. E un certo appeal sui fuorisede ha anche l’innovativo test a distanza.
Retta minima ridotta per chi proviene da famiglie a basso reddito, invece, per la IULM. Che nella caccia agli studenti punta sull’orientamento e apre alle aspiranti matricole non per un solo giorno, ma per un’intera settimana. E una settimana dura anche una summer school attivata da Università degli studi di Trento e Libera Università di Bolzano, con seminari, laboratori e visite. Aperta a un massimo di 100 studenti del penultimo anno delle scuole superiori, ogni istituto al di fuori della regione può segnalarne tre.
Quello su cui però le università italiane sembrano puntare di più per contrastare il calo di iscritti sono gli sconti sulle tasse universitarie. Il Politecnico di Torino ha annunciato l’esonero totale per i 200 studenti più meritevoli a partire dal prossimo anno accademico. La Sapienza di Roma, che esenta dalla prima rata chi abbia conseguito la maturità con 100 centesimi – e anche dalle successive, se il rendimento sarà alto – ha attuato una sorta di “sconto-famiglia”: fino a -30 per cento delle tasse per chi abbia fratelli o sorelle iscritti nello stesso ateneo. Iniziative anti-crisi anche dall’Università di Foggia e da quella di Camerino, rivolte ai figli di genitori che siano stati licenziati nell’ultimo anno, si trovino in mobilità o in cassa integrazione.
Non è la prima volta che si adottano misure per contrastare il calo di iscritti, ma finora il loro successo è stato limitato. E quest’anno, sarà fruttuosa la caccia degli atenei? I dati sulle matricole 2015-16 daranno le prime risposte in proposito.