Erano state annunciati rigidi provvedimenti disciplinari, e adesso sono stati confermati. L’università Bocconi ha mantenuto infatti la parola sulla linea dura nei confronti degli episodi di omofobia in ateneo ai danni degli studenti.
Il consiglio di facoltà ha infatti sospeso per un anno, precludendo dunque sia la frequenza che lo svolgimento degli esami, lo studente accusato di aver avuto comportamenti gravemente disriminanti e violenti nei confronti dell‘associazione gay Best (Studenti Bocconi Equal Students).
Non si è trattato di un singolo episodio, ma di una prima occasione in cui uno studente era stato aggredito verbalmente con frasi offensive nei confronti degli omosessuali, e di un secondo episodio di intolleranza ad opera di alcune persone che hanno imbrattato poster e locandine legate ad un evento in ateneo dal titolo “Uomini che amano le donne” sul talento femminile in ambito lavorativo, e al quale ha preso parte tra i relatori Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Pd e attivista per i diritti LGBT.
Dopo aver finanziato iniziative per la messa al bando di comportamenti discriminatori, omofobi e violenti, l’amministrazione di ateneo ha così deciso di dare un segnale forte di sanzione nei confronti di atteggiamenti violenti. Si tratta infatti di un provvedimento senza precedenti che segue quanto stabilito dal codice etico dell’ateneo entrato in vigore recentemente.
Oltre a perdere un anno di università, il responsabile che ha risposto direttamente di fronte al consiglio accademico, sarà “marchiato” da questo episodio in quanto le sanzioni disciplinari vengono mantenute nei fogli di congedo e considerate ai fini della valutazione in sede di laurea.