La popstar texana Beyoncé, dopo le classifiche musicali di tutto il mondo, conquista anche l’università e diventa materia di studio alla Rutgers University di New Brunswick, nel New Jersey. L’ateneo statunitense ha infatti lanciato un corso denominato “Politicizing Beyoncé”, ovvero “Politicizzare Beyoncé”.
Si tratta di una serie di lezioni sull’impegno politico della popolare artista? Niente affatto, spiega il docente Kevin Allred al giornale del campus, e non si parlerà nemmeno di “quante volte si sia esibita nel weekend di insediamento alla Casa Bianca del presidente Obama”. La vita, la musica, i video e i testi della cantante verranno, invece, analizzati per studiare i progressi delle afroamericane negli Stati Uniti.
Il corso della Rutgers University prende spunto dalla vita e dalla carriera della popstar per “esplorare la politica razziale, di genere e sessuale dell’America”. Grazie alla sua enorme importanza nella cultura americana, infatti, Beyoncé è risultata la candidata perfetta a tale obiettivo: “Lei va oltre alcuni confini. Mentre alcuni artisti si limitano semplicemente a fare musica, lei – continua Allred – sta creando una grande storia sulla sua vita, la sua carriera e il suo personaggio”. E così è diventata materia di studi accademici.
Il corso non solo paragonerà e metterà in contrasto la musica, i video e i testi della popstar texana con l’opera del movimento femminista nero americano, ma approfondirà anche “l’entità del controllo di Beyoncé sulla sua estetica” e il dibattito sul fatto che “il suo mostrarsi spesso seminuda sia uno stereotipo o un mezzo per accumulare potere“. Un fenomeno, quest’ultimo, sempre più diffuso, soprattutto in una società in cui molto spesso si dà più importanza all’aspetto esteriore che alle qualità interiori e meno visibili a occhio nudo.
La cantante americana non è la prima artista a diventare materia di studio all’università. Ci sono altri precedenti in tal senso, tra cui il marito di Beyoncé, Jay Z, al quale è stato dedicato un intero corso sulla Sociologia dell’hip hop all’Università di Georgetown, a Washington DC. La stessa Rutgers University di New Brunswick, qualche mese fa, ha inaugurato un seminario sull’analisi tecnologica dei testi di Bruce Springsteen.