Accetteresti un lavoro legato al sesso per finanziare la tua istruzione? Questa è la domanda che è stata posta agli studenti della Capitale tedesca dai ricercatori del Berlin Studies Center, e il risultato è stato significativo. Uno studente su 3 infatti sarebbe disposto ad accettare questo tipo di “lavoro” per potersi pagare gli studi.
Ma d’altronde per gli studenti non sarebbe una novità. Guardando ai soli dati della città in questione, 4 giovani su 100 avrebbero già infatti dato il via a questo tipo di attività durante il percorso universitario. Il campione a cui è stata posta questa domande è rappresentato da circa 3.200 ragazzi dell’università di Berlino.
Anche Parigi (29,2 per cento) e Kiev (18,5 per cento) sono state coinvolte nell’indagine per avere termini di paragone più efficaci, ed è risultato che per la capitale parigina gli studenti disposti sarebbero circa il 29%, mentre per Kiev lievemente minore, 18%: numeri che non segnano nessuna differenza di “genere”.
I guadagni stimati per gli studenti varierebbero secondo i ricercatori dai 50 ai 300 euro giornalieri, cifre che ricordano anche gli episodi di Londra e le proteste delle studentesse lapdancer, ma contrariamente al “senso comune”, spesso il ricorso a “lavori” a sfondo sessuale non è indice di una situazione economica fortemente critica.
Tra le motivazioni rilevate infatti, oltre all’aumento delle rette universitarie, ci sarebbero anche ragioni meno impellenti, ovvero la possibilità di ricevere più soldi rispetto a un lavoro che non prevede sesso a pagamento, così come la volontà di trovare delle “avventure“.