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Basilicata: troppi studenti fuori corso

da | Mar 2009 | News | 1 commento

Proprio come dimostra la classifica sulle università in Italia de Il Sole 24 Ore, in moltissimi atenei italiani conseguire la laurea nei “tempi legali” è diventata quasi un’utopia.

La media italiana degli studenti di laurea di primo livello che conseguono il titolo fuori corso è infatti del 74%, con 26,2 CFU conseguiti annualmente dagli studenti: meno della metà dei 60 CFU annuali previsti dai piani di studio.

Si tratta di una crisi generalizzata, che colpisce alcune regioni in particolare, tra cui la Basilicata, dove, nel 2007, gli studenti hanno accumulato in media solo 17,2 CFU a testa. Ma a cosa si deve una tale lentezza nel conseguire la laurea?

I professori dell’Università della Basilicata, Ignazio Marcello Mancini e Nicola Maria Auciello, hanno ammesso che ci possono effettivamente essere state delle difficoltà, soprattutto con materie particolarmente ostiche, ricordando tuttavia come negli ultimi tre anni siano state aperte alcune Facoltà con molti iscritti.

A sentire gli studenti, sembra che i problemi nascano sia dal fatto che gli insegnanti (soprattutto quelli di discipline scientifiche), puntino molto su qualità e preparazione, sia da un’elevata quantità di problemi gestionali o amministrativi, come l’insufficienza degli appelli o la scarsa disponibilità dei professori a concordare appelli in date diverse, per venire incontro agli studenti lavoratori.

Il problema risiede però anche nei piani di studio, che talvolta prevedono esami difficili, in successione, concentrati nello stesso periodo dell’anno.

Molti docenti non si sono inoltre adeguati alle nuove regole, al metodo europeo. Il risultato? I programmi sono rimasti gli stessi, sono aumentati gli esami ma diminuite le ore di lezione.

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Marcello
15 anni fa

Perchè si parla di crisi quando si nominano i fuoricorso?
La vera crisi è l’inconsistenza culturale di certi titoli di studio che poi finiscono con l’essere una bella cornice sul nulla.
La vera crisi è l’abuso della parola meritocrazia della quale spesso non si conosce il significato.
I fuoricorso sono giornalisti e lavoratori, spesso sono docenti o studiosi, ma soprattutto sono uomini con una vita del tutto particolare ed unica che non può essere considerata “Crisi delle università”.
Io sono docente e allo stesso tempo studente fuoricorso, rappresento la crisi delle università ?
Perchè quando si nomina l’università impropriamente viene ridotta ad un numero di esami e ad una quantità di tempo ?