Elaborare comuni programmi di ricerca, raccordare il mondo accademico e le realtà scientifiche e culturali europee più significative delle aree interessate, anche per facilitare la collaborazione tra giovani ricercatori, trasferire le conoscenze e le ipotesi di politiche di intervento alla Regione Puglia ed al sistema delle Autonomie locali.
Sono questi i principali obiettivi della partnership di ricerca sull’immigrazione tra l’Università di Bari e l’Ipres, Istituto pugliese di ricerche economiche e sociali siglata l’8 giugno tra ateneo pugliese e Ipres.
“L’Università di Bari è un ente socio fondatore – spiega Angelo Grasso, direttore dell’Ipres – e con questo partenariato il nostro rapporto si intensifica. La collaborazione tra il nostro istituto e l’ateneo è realizzata in funzione della creazione di concrete politiche di intervento di accoglienza e di integrazione dei migranti“.
La Puglia, intesa infatti come “Regione di frontiera – continua Grasso – ha bisogno di un Osservatorio, come quello che intendiamo creare, che sappia capire e promuovere, all’interno dell’area mediterranea, politiche efficaci per la gestione della migrazione”.
L’ “Osservatorio sui flussi migratori mediterranei”, da localizzare in Puglia sarà quindi il luogo dove si potrà creare concretamente una sinergia tra ricerca universitaria e politiche sociali, attraverso lo sviluppo della conoscenza scientifica dei fenomeni migratori e dei processi decisionali delle istituzioni comunitarie.
La finalità è fare in modo che la Regione Puglia possa fornire a livello europeo best practice grazie all’Ipres e ai ricercatori dell’Università di Bari. “Buone pratiche che riguarderanno sia l’accoglienza nel paese ospitante, sia – conclude il direttore dell’Istituto pugliese di ricerche economiche – nell’individuazione di soluzioni politiche ed economiche da realizzare negli stessi Paesi di origine dei migranti”.
compito della ricerca non è di scoprire l’acqua calda. se realmente si vuole costruire un osservatorio sulle migrazioni, bisogna partire da quanto è stato già fatto, da quanto esite sul territorio, a livello di risorse e competenze, e rilanciarlo. forse, più di bari, è l’univeristà del salento quella che ha qualche particolare competenza in materia!? non c’è già un protocollo d’intesa tra le province di brindisi e di lecce con l’università del salento? da anni, non c’è già un osservatorio sulle migrazioni che ha prodotto un bel po’ di ricerchè?