Università, aumenta la creazione di spinoff. Valorizzata la ricerca
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Università, aumentano le “lezioni di spinoff” per imparare a creare e gestire imprese. E i ricercatori diventano manager

da | Mar 2013 | News | 0 commenti

Esistono già da qualche anno e sono in aumento nelle università italiane gli esempi di spinoff – costituzioni di nuove unità organizzative, a partire dalle risorse di una società preesistente o da altre imprese – volti ad avvicinare il mondo accademico a quello manageriale, trasformando i ricercatori in perfette figure imprenditoriali. Un’opportunità “fondamentale per aiutare gli studenti a inserirsi nel mondo del lavoro“, rafforzandone e perfezionandone la preparazione tecnica.

LUniversità della Sapienza, a tal proposito, lancia la seconda edizione del corso “Red” che consente ai ricercatori di concretizzare le proprie idee tramite collaborazioni e brevetti con il mondo imprenditoriale. Grazie a queste lezioni, un ex-partecipante, Adriano Cerocchi, è riuscito a creare Over Technology, che realizza impianti elettrici 2.0 in grado di interrompere automaticamente l’energia ritenuta inutile. Rientra in questa definizione, per fare solo un esempio, quella prodotta dagli elettrodomestici lasciati accesi, ma poi non utilizzati.

Sempre a testimonianza dell’aumento dell’interesse per questo tipo di esperienze imprenditoriali, all’Università di Pisa è da tre anni attivo il programma PhD Plus, ovvero un percorso formativo extracurriculare dove gli insegnanti sono imprenditori, finanziatori ed esperti internazionali. Anche in questo caso, molti progetti si sono trasformati in spinoff. Diversi gli esempi citabili, fra questi si ricordi “qbrobotics” di Manolo Garabini – in grado di produrre dispositivi per robot tali da rendere i loro movimenti simili a quelli degli umani – ed “e-Spres 3D” di Sara Condino, utile per le simulazioni degli interventi chirurgici grazie alle informazioni contenute nelle immagini radiologiche volumetriche.

A proposito di iniziative che conducono alla realizzazione di spinoff, occorre ricordare anche il corso di laurea triennale in “Design del prodotto industriale” in partenza all’Università di Bologna, che mira alla collaborazione con due aziende del settore packaging (Gd e Ina) e durante il quale le imprese parteciperanno direttamente alle attività didattiche. Manager di Unindustria, sempre nel capoluogo emiliano, danno invece il loro contributo al corso di laurea in Management e marketing. “Gli imprenditori – spiega Filippo Passerini, group president global business services di Procter & Gamble – vanno nelle università e insegnano ai ricercatori come trasformare un’idea in un prodotto appetibile per il mercato”.

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