È ormai evidente che gli studenti di età compresa tra 18 e 24 anni sono presenti in tutti i luoghi del web sociale, cosi come gli studenti delle scuole superiori, i laureati, potenziali matricole, il personale universitario. Una lista che potrebbe proseguire all’infinito.
Questo è uno dei principali motivi per cui le università dovrebbero essere presenti sui social network, quindi integrare queste piattaforme nelle strategie di comunicazione e marketing.
Per quel che riguarda gli atenei statunitensi, come riporta Mashable, nota webzine americana di tecnologia e social media, molti istituti scolastici e atenei negli Usa hanno già compreso quanto sia fondamentale esserci sulle piattaforme social. Un recente studio dimostra che quasi il 100% delle università americane hanno un account su almeno un social network.
Le opportunità per gli atenei sono notevoli, e non solo confinate alla semplice presenza. Da blog dedicati alle aspiranti matricole, l’uso creativo di sistemi di localizzazione via mobile fino ai contenuti di valore attraverso Facebook, ad esempio applicazioni, o canali su YouTube e iTunes per distribuire lezioni o contributi.
Tuttavia ci sono elementi fondamentali che un ateneo deve considerare prima di avviarsi verso la “svolta social”. Innanzitutto deve avere una strategia, una “visione” dei risultati che vuole raggiungere e degli obiettivi, in modo da poter pensare a un piano editoriale da affidare a chi si occupa praticamente della pubblicazione di materiali e testi. Spesso, infatti, accade che in assenza di un piano ci si limiti a condividere “informazioni di servizio” poco attraenti per studenti o matricole.
Il passo immediatamente successivo riguarda la scelta della piattaforma. Esserci poco ma esserci bene, è il motto che viene proposto dagli esperti in materia. Non tutti i social network rispecchiano ad esempio gli obiettivi di coinvolgimento degli studenti. È quindi importante fare una selezione a monte per poter poi gestire in modo efficace il profilo universitario.