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Classifica Censis 2015 degli atenei privati piccoli: sul podio Bolzano, LIUC e Aosta

da | Ago 2015 | News | 0 commenti

Il responso della classifica Censis 2015 degli atenei privati piccoli è inequivocabile: la Libera Università di Bolzano è la migliore della propria categoria, staccando la seconda in classifica di 9 lunghezze e totalizzando un ragguardevole 102,4. La graduatoria che riunisce le università non statali con un numero di iscritti fino a 5mila sorride a Bolzano grazie ai lusinghieri risultati ottenuti in termini di servizi e strutture, entrambi premiati con 110 punti su 110, borse (109) e internazionalizzazione (107). L’unica pecca, se tale la si può considerare sono i contenuti web, che non riescono ad andare oltre i 76 punti.

Vista l’ottima prestazione di Bolzano, anche nella classifica Censis 2015 degli atenei privati piccoli la LIUC deve farsi bastare il secondo posto. L’ateneo di Castellanza ottiene una media di 93,4 punti, che per il secondo anno consecutivo le bastano a sopravanzare l’Università della Valle d’Aosta, terza con 87,2 punti di media. Anche in quarta posizione non ci sono sorprese: lo IULM, nonostante il miglioramento della valutazione dei suoi servizi (passata da 68 a 73), non è andato oltre gli 85,4 punti ed è rimasto fuori dal podio.

Al quinto posto della classifica Censis 2015 degli atenei privati piccoli si conferma l’Università San Raffaele, cui sono stati attribuiti 81,4 punti, bastati per un soffio (0,2 punti), a tenere dietro il Campus Bio-Medico di Roma, la cui valutazione è migliorata rispetto all’anno scorso da 79,4 a 81,2. Ma ciò, si diceva, non è stato sufficiente e l’ateneo romano si è dovuto limitare a mantenere il sesto posto. Una conferma è stato anche il piazzamento dell’UNINT (ex LUSPIO), finita settima con 78,4 di media.

Pure la coda della classifica Censis 2015 degli atenei privati piccoli è identica all’anno scorso, con l’Università Europea di Roma (74,8) penultima e la LUM di Bari ultima con soli 70,4 punti di media. Entrambe le università sono frenate soprattutto dalla presenza di servizi e borse giudicati non positivamente. E, se l’ateneo capitolino può per lo meno vantare un 98 ottenuto dalle strutture, quello pugliese ha come massimo risultato un 78 (sempre per le strutture).

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