Classifica Censis 2014 degli atenei privati piccoli
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Atenei privati, tra i “piccoli” vince Bolzano. L’università altoatesina è padrona della classifica Censis 2014

da | Ago 2014 | News | 0 commenti

Con un numero di iscritti contenuto, ma non inferiore in termini di qualità: è la Libera Università di Bolzano, che domina – con dieci punti esatti in più rispetto alla seconda – la classifica Censis 2014 degli atenei privati piccoli. L’università altoatesina conquista la vetta della speciale graduatoria, che riunisce le istituzioni non statali con un numero di iscritti fino a 5mila, grazie a un punteggio di 104,2.

Un risultato davvero ragguardevole, che supera di gran lunga quello ottenuto da università come la Bocconi o la LUISS, prime nelle loro rispettive categorie (atenei grandi e medi). Le ragioni di questo successo nella classifica Censis 2014 degli atenei privati piccoli sono soprattutto servizi e borse: in entrambe le voci Bolzano ha ottenuto 110 su 110. Ma anche negli altri indicatori i punteggi riportati sono ragguardevoli: 98 per le strutture, 101 per i contenuti web e 102 per l’internazionalizzazione.

Davanti a un exploit del genere, la LIUC non ha potuto far altro che accontentarsi del secondo posto nella classifica Censis 2014 degli atenei privati piccoli. I 94,2 punti di media ottenuti non le hanno permesso di insidiare la prima, ma le sono bastati a superare l’Università della Valle d’Aosta, che – con i suoi 86,2 – si è piazzata terza. Ai piedi di podio c’è, invece, lo IUML: la bassa valutazione ricevuta dai suo servizi (68) non ha consentito all’università milanese di entrare nel terzetto di testa.

Il quinto posto della classifica Censis 2014 degli atenei privati piccoli è andato all’Università San Raffaele. Anche in questo caso – nonostante l’eccellenza dei contenuti web (110) – il punteggio riportato dai servizi (68) ha pesato sulla media, che si è fermata a 82,6. Un gradino più in basso è finito il Campus Bio-Medico di Roma (79,4), che nei vari indicatori ha riportato valutazioni tutte comprese tra i 72 e gli 82 punti. Non altrettanto uniforme è stata, invece, la performance dell’UNINT (ex LUSPIO): a risultati medio-alti, come quelli delle strutture e dell’internazionalizzazione (91 punti in entrambe le voci), si accompagnano valutazioni scarse, come quelle di servizi e borse (tutt’e due fermi a 66). L’ateneo romano si è pertanto fermato al settimo – e terzultimo – posto, con una media di 77,8.

Penultima nella classifica Censis 2014 degli atenei privati piccoli è l’Università Europea di Roma (76,2), cui le ottime strutture (110) non bastano a compensare le lacune di servizi, borse e contenuti web, indicatori nei quali non è andata oltre il minimo (66). L’ultima è, infine, la pugliese LUM. I suoi 73,2 punti di media sono frutto di giudizi poco medio-bassi in tutti e cinque gli indicatori considerati dal Censis: 66 per i servizi, 71 per le borse, 76 per le strutture, 83 per il web e 70 per l’internazionalizzazione.

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