Studi rivelano: "Meno rischio di miopia stando all'aria aperta"
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Stare all’aria aperta diminuisce la probabilità di essere affetti da miopia. Lo rivelano più ricerche

da | Feb 2013 | News | 0 commenti

La miopia non è riconducibile solo a un problema di familiarità o di tipo ormonale. Sempre più ricerche – per ultima una condotta dagli oculisti dell’Università di Pechino – evidenziano un certo nesso tra le troppe ore passate al chiuso e l’insorgere di questo difetto della vista. In sostanza, per prevenirlo è importante lo stile di vita che si segue: più si sta all’aria aperta, infatti, meno possibilità si hanno di incorrervi. I risultati dello studio cinese sono stati pubblicati questo mese sulla rivista Ophtalmology.

A tali conclusioni si è giunti, prendendo in esame 681 bambini cinesi in età scolare. Si è scoperto così che la probabilità di avere bisogno degli occhiali già da piccoli è maggiore fra colore che passano poco tempo fuori casa: in media, infatti, i bimbi presi in considerazione durante tale ricerca trascorrevano all’aria aperta un’ora e mezza al giorno. Tra le altre cose, all’origine della miopia parrebbe esserci anche “la diffusione sempre maggiore dei computer, perché le ore davanti allo schermo – spiega Luisa Pinello, pediatra e oculista dell’Università di Padova – incidono negativamente sulla crescita del bulbo oculare che si sta sviluppando. Ma potrebbe avere un ruolo anche il poco tempo che si passa in ambienti outdoor, come evidenziato dallo studio cinese e da altre ricerche precedenti”.

Le motivazioni della connessione tra le ore trascorse all’aria aperta e l’insorgere o meno di questo difetto della vista non sono ancora chiare e si avanzano diverse ipotesi. Per alcuni studiosi questo legame si ricondurrebbe al fatto che “la permanenza in luoghi chiusi, costringendo l’occhio a fare una continua ginnastica per accomodare e mettere a fuoco gli oggetti vicini, possa determinare – continua a chiarire la Pinello – l’allungamento del bulbo oculare che è proprio della miopia”. Secondo una ricerca condotta qualche anno fa dall’Università di Canberra (Australia), invece, la luce stimolerebbe la produzione di dopamina nella retina, contrastando l’allungamento dell’occhio. Tal effetto, però, sarebbe determinato solo dalla luce del sole e non da quella artificiale.

Altre ricerche hanno chiamato in causa la vitamina D, per spiegare che più si sta all’aria aperta e più alta diventa la probabilità di non essere affetti da questa anomalia della vista. I livelli della vitamina D – la cui produzione sarebbe favorita dall’esposizione al sole – sarebbero inferiori, infatti, nei bambini con un grave problema di miopia. Invogliarli a uscire da casa li aiuterebbe così a prevenire in futuro l’uso degli occhiali. L’Università di Cambridge è perfino giunta a quantificare che per ciascuna ora in più alla settimana che un bambino trascorre fuori il rischio di diventare miope diminuirebbe del due per cento.

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