La classifica Censis dell’area chimico-farmaceutica 2015 riserva sorprese. Ad occupare la prima posizione quest’anno è Pavia, che ottiene 96 punti di media e risale di una posizione rispetto al 2014, precedendo Milano-Bicocca (94), protagonista di una rimonta che l’ha portata dal sesto al secondo posto in soli dodici mesi. Sull’ultimo gradino del podio c’è, invece, la coppia formata da Siena (l’anno scorso seconda) e Trieste, entrambe con un punteggio di 93. L’ateneo del Friuli Venezia Giulia ha compiuto un enorme balzo in avanti, risalendo dall’undicesimo posto.
Ma la vera notizia della classifica Censis dell’area chimico-farmaceutica 2015 è che l’Università di Firenze, nel 2014 in vetta alla graduatoria, è crollata finendo al sesto posto (con 88,5 punti). Posizione che l’università toscana condivide con la Statale di Milano, che si è resa protagonista di un formidabile recupero. Prima del duo si sono piazzate Urbino (92), quarta, e la Ca’ Foscari (90,5), quinta.
La classifica Censis dell’area chimico-farmaceutica 2015 valuta la qualità della didattica dei corsi di laurea afferenti alle classi di Scienze e tecnologie chimiche (L-27) e Scienze e tecnologie farmaceutiche (L-29) e vede nelle prime dieci posizioni anche, nell’ordine, Bologna (88), in discesa rispetto alla quarta posizione del 2014, Sassari e Torino (entrambe con 87), Padova (86) e Perugia (85,5).
Un brusco calo è stato fatto segnare anche dall’Università del Piemonte Orientale (85), quest’anno undicesima dopo il quinto posto del 2014. La classifica Censis dell’area chimico-farmaceutica 2015 ha visto scendere di alcune posizioni anche Ferrara (84,5) e Genova (83,5). A seguirle sono l’Università di Modena e Reggio Emilia (83), la coppia Parma–Insubria (tutt’e due con 82 punti), Salerno (81), in decisa risalita dopo il terzultimo posto del 2014, L’Aquila (79,5) e La Sapienza (79).
La seconda parte della classifica Censis dell’area chimico-farmaceutica 2015 vede poi Catania (78,5), Cagliari (78), l’Università della Calabria (77,5), Camerino (77), Napoli “Federico II” (76,5) e Roma “Tor Vergata” (76). Più in basso nella graduatoria si sono collocate, invece, Palermo e la Seconda Università di Napoli, a pari merito con 73,5 di media, e Pisa (73). Quest’anno, infine, le ultime tre posizioni della graduatoria sono occupate da Messina (72), terzultima, l’Università della Basilicata (71,5), nuovamente penultima, e Bari, per l’ennesima volta fanalino di coda, quest’anno con soli 66,5 punti.