È ancora l’Università di Sassari la migliore: parola della classifica Censis per l’area di Architettura (I livello) 2014, che valuta la qualità dei corsi di laurea triennale appartenenti alle classi di Disegno Industriale (L-4); Scienze dell’Architettura (L-17); Scienze della Pianificazione Territoriale, Urbanistica, Paesaggistica e Ambientale (L-21); Scienze e Tecniche dell’Edilizia (L-23). Sono 103 i punti ottenuti quest’anno dall’ateneo sardo, che precede il Politecnico di Milano e lo IUAV di Venezia, appaiati al secondo posto della classifica Censis per l’area di Architettura (I livello) 2014 con un punteggio medio pari a 94,5. Mezzo punto in meno (94), per il Politecnico di Torino, che perde una posizione rispetto all’anno scorso, ed è l’ultima università della graduatoria che riesce a superare quota 90.
Al quinto posto della classifica Censis per l’area di Architettura (I livello) 2014 c’è Camerino (84), al sesto l’Università di Genova (83,5), al settimo quella di Firenze (80,5), mentre dall’ottavo all’undicesimo posto della graduatoria si piazzano, nell’ordine, la Seconda Università di Napoli (80), “La Sapienza” di Roma (78), l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria (73,5) e quella di Palermo (71).
Il terzetto di coda della classifica Censis per l’area di Architettura (I livello) 2014 è formato, infine, dall’Università “Federico II” di Napoli (69,5), che finisce terzultima, da quella di Chieti e Pescara, penultima con 68 punti di media, e dal Politecnico di Bari, cui spetta l’ultimo posto. L’ateneo pugliese fa peggio che nel 2013 sia in termini di posizione in classifica – l’anno scorso fu penultimo – sia di punteggio medio, avendo riportato solo 67 punti (-3,8 rispetto all’anno passato).
Identikit del laureato in Architettura. I dati raccolti nell’ambito dell’indagine AlmaLaurea sul profilo dei laureati di I livello del 2013 segnalano che riesce a terminare il percorso entro il numero di anni previsto solo il 34 per cento degli studenti. In media, il tempo impiegato per conseguire la laurea è di 4,8 anni e il voto medio equivale a 101,4 su 110. La media generale agli esami è, invece, di 25,9/30. La nota più dolente? Solo il 20 per cento dei neo dottori si dice decisamente soddisfatto del corso di studi scelto.
Sbocchi professionali. I laureati di quest’area possono, a seconda del percorso di studi effettuato, operare nel campo della progettazione edilizia, della pianificazione territoriale, del design di oggetti d’uso e complementi d’arredo. I laureati di I livello delle classi L-17, L-21 e L-23 possono anche abilitarsi, previo superamento dell’apposito esame di Stato, all’esercizio della libera professione. Essi, tuttavia, non possono iscriversi alla sezione principale dell’albo professionale, ma solo a quella B (riservata agli architetti iuniores).
