Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto ieri a Quirinale i membro della giunta della Conferenza dei rettori guidati dal presidente Marco Mancini. L’incontro è stata l’occasione per il presidente Napolitano di raccogliere il grido d’allarme del mondo accademico sulla scarsità delle risorse destinate agli atenei per l’anno 2012, che seguirebbero i tagli ai fondi già operati negli ultimi due anni. “Se i tagli previsti anche per il 2012 non saranno rivisti – ha spiegato Mancini al capo dello Stato -, ciò pregiudicherà irrimediabilmente gli attuali e riconosciuti standard qualitativi e bloccherà di fatto la meritocrazia negli atenei”
Napolitano ha espresso apprezzamento per il lavoro di autoriforma che le università italiane stanno operando in questo periodo, mostrando particolare interesse per il tema della fuga dei cervelli e del diritto allo studio.
Nella mattinata i ieri il presidente dei rettori italiani è stato anche audito dalla Commissione Cultura della Camera, dove è in discussione lo schema di decreto legislativo sulla disciplina del dissesto finanziario delle università e del commissariamento degli atenei. Anche in quell’occasione Mancini ha ribadito il suo appello a rifinanziare l’università ed evitare l’ulteriore taglio già previsto del 5,5 per cento sul Fondo di finanziamento ordinario e scongiurare così il collasso della gran parte degli atenei.
Sul tema specifico del provvedimento in discussione a Montecitorio, il presidente Crui ha chiesto ai parlamentari presenti che per valutare l’effettivo dissesto di un ateneo si tenessero in considerazione non soltanto i dati del bilancio, ma anche le performance espresse in termini di qualità della didattica. E per evitare di compromettere irrimediabilmente la reputazione degli atenei la richiesta della Crui è di dare più poteri ai consigli di amministrazione e di tenere in considerazione gli atenei che danno segnali di ripresa nella gestione economica in questa fase di grandi cambiamenti.
Sull’allarme per i fondi in calo e sulla necessità di una fase transitoria da concedere ai rettori neo-insediati prima di dichiarare il dissesto si è espresso anche il presidente del Consiglio universitario nazionale (Cun) Andrea Lenzi, il quale ha poi precisato che a suo avviso “il commissario individuato per risollevare le sorti dell’università dovrebbe essere una persona qualificata scientificamente e non dovrebbe influire sull’offerta formativa o sopprimere corsi”.