Il futuro per i manager è radioso, parola di AlmaLaurea. Il consorzio interuniversitario fondato nel 1994 ha condotto un’analisi sugli executive a dieci anni dal termine degli studi, scoprendo che la loro vita lavorativa è caratterizzata da stabilità e buoni guadagni. Secondo i dati AlmaLaurea, questi professionisti sono tra quelli che meglio hanno resistito alla crisi economica e risultano occupati a tempo indeterminato in oltre il 90 per cento dei casi, con stipendi in media superiori ai 2mila euro mensili. Chi al momento è impegnato in un percorso universitario che prepara a operare nel mondo della gestione di impresa, dunque, sembra avere davanti a sé ottime prospettive.
Il consorzio interuniversitario diretto da Andrea Cammelli ha realizzato un focus su manager e responsabili, prendendo in considerazione la loro condizione occupazionale a dieci anni dalla laurea, da cui è emerso che il 96 per cento dei primi e l’89 per cento dei secondi hanno un lavoro stabile (contratto a tempo indeterminato o attività autonoma effettiva). Entrambi i dati superano ampiamente la media nazionale, che si ferma all’81 per cento. I manager risultano impegnati per lo più nel settore privato (95 per cento del totale) e lo stesso vale per i responsabili (74 per cento).
Dopo un decennio dal conseguimento della laurea, un manager guadagna in media 2.268 euro netti al mese e un responsabile ne percepisce 1.877 al netto di tasse e contributi previdenziali. Anche in questo caso, l’analisi svolta da AlmaLaurea segnala un vantaggio rispetto al resto delle professioni: la media generale delle retribuzioni per i laureati italiani dopo due lustri dal titolo si ferma, infatti, a 1.620 euro netti.
Dal focus di AlmaLaurea arrivano anche altre buone notizie per chi nelle aule universitarie studia da manager: la corrispondenza tra studi compiuti e professione svolta è più alta della media e per il 93,5 per cento il titolo conseguito si è rivelato efficace nel mercato del lavoro (la media nazionale è dell’89 per cento). Non altrettanto buone, invece, le notizie per le donne. Ad oggi, infatti, i manager sono in maggioranza uomini (68 per cento), dato che rispecchia le difficoltà per il sesso femminile nel farsi strada in ruoli strategici anche a causa di pregiudizi culturali.
