Chi desidera entrare a giurisprudenza potrebbe trovarsi a fare i conti con un test di ammissione. Il corso di laurea in giurisprudenza non rientra tra le facoltà a numero chiuso nazionale e gli atenei stabiliscono in autonomia se limitare o meno il numero di iscrizioni annuali. Nella maggior parte dei casi, la prova di ingresso esiste e può essere di due tipologie: selettiva o di valutazione.
In questo articolo vediamo insieme come funziona l’ammissione a giurisprudenza, le differenze tra i test di ingresso e come prepararsi al meglio per la prova.
- Ammissione giurisprudenza: come funziona
- Il test di ammissione a giurisprudenza
- La prova di valutazione o orientamento
- Le graduatorie
- Come prepararsi per il test di ammissione?
Ammissione giurisprudenza: come funziona
Ogni anno gli atenei italiani stabiliscono se prevedere un test di ingresso per giurisprudenza e, nel caso, come strutturarlo.
A differenza di quanto accade per i corsi di laurea ad accesso programmato a livello nazionale (come veterinaria o medicina, ed esempio), in cui le modalità di accesso e i posti disponibili per ogni ateneo sono decretati dal MUR, ogni facoltà di giurisprudenza è libera di decidere se istituire o meno il numero chiuso.
Gli atenei che stabiliscono il numero chiuso a giurisprudenza, normalmente, vincolano l’ammissione al corso di laurea a una prova scritta e selettiva.
Al contrario, quelli che decidono di lasciare il numero aperto, in genere, richiedono la partecipazione a un test di valutazione delle conoscenze delle candidate e dei candidati.
Le modalità di iscrizione al test, gli orari, gli argomenti e le materie possono cambiare di università in università, per questo risulta fondamentale leggere attentamente il bando ufficiale dell’ateneo presso cui si intende effettuare il test.
Il test di ammissione a giurisprudenza
Il test di ammissione a giurisprudenza normalmente consiste in una prova scritta e a tempo, composta da domande a risposta chiusa, tra cui le aspiranti matricole sono tenute a individuare l’unica corretta.
Le materie su cui verte il test, normalmente sono: logica, educazione civica, cultura generale, storia e conoscenza della lingua italiana.
Per conoscere gli argomenti della prova è necessario sempre fare riferimento al bando ufficiale dell’ateneo.
Alcune università, per formulare e gestire il test di accesso, decidono di affidarsi al CISIA, il consorzio interuniversitario che eroga test di ingresso per diverse facoltà chiamati TOLC. Normalmente, il TOLC a cui si fa riferimento per giurisprudenza è il TOLC-SU che, in genere, comprende domande relative a:
- comprensione testo e conoscenza lingua italiana
- conoscenze e competenze acquisite negli studi
- ragionamento logico
La sezione finale della prova è dedicata alla conoscenza della lingua inglese (questa parte non concorre alla determinazione del punteggio finale).
La prova di valutazione a giurisprudenza
Gli atenei che hanno il numero aperto a giurisprudenza, in genere, prevedono una prova all’ingresso obbligatoria ma non selettiva.
Questa prova è utile per valutare le conoscenze delle aspiranti matricole ma il voto che si ottiene non è vincolante all’ammissione o meno. Sia che si ottenga un risultato positivo, sia che si ottenga un risultato negativo, i candidati o le candidate possono comunque accedere al corso di laurea.
Tuttavia, nel caso la prova evidenziasse delle lacune, potrebbero essere assegnati alle matricole degli OFA (Obblighi Formativi Aggiuntivi) da recuperare durante il corso degli studi.
Le graduatorie
Per i corsi di laurea a numero chiuso in giurisprudenza, vengono stilate delle graduatorie sulla base del punteggio ottenuto nel test di ammissione. I punteggi e le graduatorie sono locali, ovvero si riferiscono solo all’ateneo scelto per effettuare l’iscrizione.
È bene notare che in alcune università private, oltre al punteggio ottenuto nel test di ammissione, potrebbero concorrere alla formazione del punteggio finale anche il voto di maturità e il rendimento scolastico negli anni del liceo.
Come prepararsi per il test di ammissione?
Le studentesse e gli studenti che decidono di iscriversi al corso di laurea in giurisprudenza dovrebbero arrivare con un’ottima preparazione al giorno del test, sia che si tratti di un test d’ammissione vero e proprio, sia che si tratti di una prova di valutazione.
Nel secondo caso, infatti, ottenere un punteggio basso non pregiudica l’iscrizione, ma può portare all’assegnazione di OFA.
Il primo consiglio è quello di leggere con attenzione il bando dell’università: troverete tutte le indicazioni riguardo al giorno e all’orario della prova, le graduatorie, i criteri di valutazione e non solo. Troverete anche elencati gli argomenti del test, divisi per materie.
Una volta individuate le informazioni di base, iniziate a studiare. Qual è il metodo più efficace per prepararsi al test d’ammissione?
Quello che funziona meglio per voi. Mappe mentali, schemi, ripetere: utilizzate il metodo che più vi è risultato utile per memorizzare e assimilare concetti.
E non dimenticate la pratica!
Rispondere ai quesiti a risposta multipla con un tempo limitato non è come svolgere un’interrogazione o un compito in classe. Prendere confidenza con le domande e i tipi di risposta vi aiuterà a diventare più veloci e a fare meno errori. Accompagnare alla teoria lo svolgimento di quiz e simulazioni è decisamente una mossa vincente.
Volete testare subito le vostre conoscenze? Esercitatevi con le simulazioni gratuite online tel test di giurisprudenza di universita.it!