Un milione e 300 mila laureati italiani hanno inserito il proprio curriculum vitae online e lo aggiornano ogni anno. A questi giovani si riferisce il consorzio interuniversitario AlmaLaurea, nella sua proposta al governo di fare largo alle eccellenze.
I curricula dei laureati italiani presenti nella banca dati di AlmaLaurea, spiega il consorzio interunivesitario nato nel ’94 con il sostegno del Miur, sono certificati da cinquantacinque atenei e rappresentano il 70 per cento dei laureati italiani. Se i datori di lavoro consultassero la banca dati online potrebbero davvero selezionare i ragazzi in base alla qualità della loro formazione, spiega AlmaLaurea.
La proposta che il consorzio interuniversitario fa al Governo, nasce proprio da qui. Se il Governo agevolasse per le aziende l’accesso alle risorse umane più giovani e preparate, da una parte migliorerebbe la qualità dell’intero sistema produttivo, e dall’altra assicurerebbe ai giovani talenti un futuro in Italia.
Circa il 60 per cento dei laureati ha sostenuto online questa proposta, fa sapere AlmaLaurea. I giovani laureati chiedono la fine del sistema clientelare che va avanti a raccomandazioni e propongono “incentivi fiscali a chi assume, in posti con responsabilità, under 40, più soldi alla ricerca, più tutele al lavoro femminile, più collegamento università-lavoro (ma con stage e tirocini tutelati), reddito minimo garantito, unificato, di sussidio o salario di disoccupazione”, così si legge in un comunicato recentemente pubblicato dal consorzio interuniversitario.
Questi giovani, spiega AlmaLaurea, sono soprattutto laureati con un’esperienza di lavoro di più anni. Circa la metà di loro è disposta a trasferirsi in Europa, molti di loro parlano inglese. Circa 500 mila di loro sono laureati in aree tecnico-scientifiche.