Un modello da imitare in tutto il mondo: Almalaurea, il consorzio interuniversiario che ha messo online ad oggi un milione e mezzo di curricula di giovani laureati italiani guadagna il titolo di “best practice” a livello internazionale grazie al premio Eunis (Elite Award for Excellence in Implementing Information Systems for Higher Education) conferito al consorzio italiano venerdì scorso, 17 giugno, a Dublino.
Il riconoscimento viene assegnato dall’associazione europea Eunis che dal 1994 riunisce i principali attori dell’Information Technology nel settore dell’istruzione universitaria in 31 Paesi europei. A ricevere lo stesso premio, che da tre anni non veniva assegnato, sono state in passato realtà accademiche di prestigio come la London School of Economics, la Oxford Brookes University, la Helsinki University of Technology e l’University of Porto, l’University of Manchester.
A indirizzare il premio 2011 su AlmaLaurea, sono state tanto le annuali indagini sui laureati italiani, complete e affidabili, quanto la banca dati che ad oggi rende disponibili oltre un milione e mezzo di curricula di neolaureati e laureati. “Un esempio – si legge nelle motivazioni del premio – di come la tecnologia possa essere applicata a tematiche particolarmente significative. È la dimostrazione esemplare che le tecnologie informatiche possono essere utilizzate per ottenere benefici concreti, quelli che tutti noi dovremmo tenere in ferma considerazione, e anche del tipo di collaborazione che l’Eunis dovrebbe promuovere”.
“AlmaLaurea ha dimostrato, nel corso dei suoi primi 17 anni di attività – commenta Andrea Cammelli, direttore di AlmaLaurea e professore di Statistica dell’Università di Bologna – di essere una significativa innovazione istituzionale pronta alla collaborazione con le istituzioni nazionali e non solo”.
Una case history interessante, agli occhi di Eunis, anche perché lavora in modo proficuo sulla collaborazione tra università e mondo imprenditoriale, sulla distribuzione di informazioni ai potenziali studenti, sulle tematiche di giustizia sociale “nella misura in cui incoraggia gli imprenditori a cercare in un più ampio insieme di candidati”.