Si stava per laureare in Medicina dopo tanti anni di studio. Era felice perché finalmente avrebbe coronato il suo sogno. Invece ha perso la vita, a 28 anni, travolto da un fiume di fango. Giuseppe Valla, uno studente che viveva nella frazione Saponara, una delle più colpite dall’alluvione che ha messo in ginocchio il messinese. Insieme a Giuseppe hanno perso la vita suo padre Luigi, 55 anni, e Luca Vinci, un bambino di 10. I tre vivevano nello stesso edificio, che è stato raggiunto e travolto da una spaventosa frana.
Ieri l’Università di Messina ha interrotto le attività didattiche per allerta meteo, oggi, invece, l’ateneo piangerà il lutto di un suo giovane laureando. Gli amici e i compagni di studio ricordano di lui il carattere solare e il forte impegno sociale.
In un primo momento si era temuto che i morti fossero quattro, ma una giovane di cui si erano perse le tracce è stata ritrovata sana e salva ieri mattina. Era stata portata in ospedale. Della casa su cui si è abbattuta la frana, quella di Giuseppe, non resta nulla. È stata schiacciata dal peso della montagna di fango e detriti e si è accasciata su un altro edificio, parzialmente distrutto.
Il sindaco di Messina è pronto a far evacuare 420 famiglie e la procura ha già aperto un’inchiesta sulla frana che ha colpito Scarcelli. L’indagine è per ora contro ignoti. Si ipotizzano i reati di disastro e omicidio colposo. Il fascicolo è nelle mani del procuratore Guido LoForte. Saponara è l’epicentro del maltempo che ha investito la Calabria e la Sicilia. Ma non è tutto: Barcellona Pozzo di Gotto è crollato un ponte, ed è esondato il torrente Longano, il sindaco del paese ha chiesto alla popolazione di non uscire di casa.
50 famiglie sono isolate nella frazione di Migliardo Gala. A Milazzo, sempre in provincia di Messina, l’ospedale è allagato. A Oreto, vicino a Barcellona, nove disabili e due operatori sono rimasti bloccati al primo piano di una comunità perché il piano terra dell’edificio era allagato. E in Calabria la situazione è analoga tra Reggio, Catanzaro e Lamezia.
La furia del maltempo continua a uccidere in un’Italia evidentemente poco preparata a difendersi. Oggi è di nuovo stato d’allerta. Il maltempo non si placa. Scuole e università rimangono chiuse. E come è avvenuto anche a Genova dopo la tragedia del 4 novembre, la gente piange il lutto e la politica annuncia interventi urgenti e definitivi di messa in sicurezza.