Non ha fatto danni ingenti la nuova ondata di maltempo che ha colpito Genova nelle scorse ore. Scuole e università sono rimaste chiuse per un altro giorno e il rettore Giacomo Deferrari ha prorogato la sospensione delle attività didattiche dopo che la Protezione civile hanno esteso di 24 ore l’allerta 2, fino alle 18 di oggi, 8 novembre. “Ci sono stati alcuni allagamenti e speriamo che l’allarme cessi perché la pioggia battente è durata tutta la notte” ha spiegato il capo della Protezione civile Franco Gabrielli.
Sei morti e sette milioni di danni: è il drammatico bilancio con cui Genova sta facendo i conti dopo la terribile alluvione del 4 novembre. “Troppo tardi”, accusa la maggior parte dei cittadini del capoluogo ligure. Omicidio colposo plurimo e disastro colposo sono invece i titoli di reato per cui indaga la procura del capoluogo ligure. Nei giorni scorsi, dopo un summit in procura, è stato conferito l’incarico a un perito per stabilire le cause che hanno provocato le esondazioni del Fereggiano e del Bisagno.
I primi allarmi parlavano di sette vittime, con uno studente universitario che si temeva fosse stato travolto dalla piena che ha devastato il quartiere Marassi. Per fortuna, però, dopo qualche ora si è appreso che la vicenda di Cristian Silvestri, 21 anni, studente di Scienze politiche all’Università di Genova si è conclusa con un lieto fine.
Per sei ore, la notizia del cadavere senza nome di un ragazzo sui 20 anni ha fatto il giro di televisioni, siti internet di giornali, radio. Poi la prefettura è stata costretta a smentire la notizia e a rettificare il numero dei decessi, scesi da sette a sei, dopo che su Facebook è venuta a galla la verità: Cristian era vivo e vegeto ed era a casa a rispondere a centinaia di messaggi di amici preoccupati che lo cercavano in tutta la città. “Grazie a tutti quelli che mi hanno scritto, è stata davvero molto dura e ho avuto paura però è andato tutto per il meglio…” ha scritto il giovane sul suo profilo Facebook per rassicurare gli amici che già scrivevano messaggi di cordoglio.
Mentre l’alluvione invedeva Genova, invece, Cristian Silvestri, alla vista del muro d’acqua che gli arrivava incontro si è rifugiato in una macelleria trascinando con sé una donna che altrimenti sarebbe stata colpita dalla furia dell’acqua. Lo studente è rimasto al riparo osservando macchine, persone e cassonetti trascinati via dalla furia delle corrente. Poi ha visto passare nella piena altre due donne ed è riuscito ad afferrarle al volo portandole in salvo.
Il giovane è poi rimasto intrappolato nella macelleria, seduto sul bancone, per ore e ore, ma quando si è saputo che era sano e salvo c’erano altri tre buoni motivi per esserne soddisfatti: quelle tre vite che Cristian ha sottratto alla furia dell’alluvione.