Di slogan sull’innovazione se ne sentono parecchi, soprattutto in giro per la rete, e a volte è difficile distinguere tra ‘propaganda’, sensibilizzazione o progetti “sostanziali”. L’impressione che se ne ha spesso è quella di un discorso corposo e disaggregato tra migliaia di piattaforme e settori, tra la spinta pubblica e privata, tra iniziative dal basso e politiche decise in poltrona. Un melting pot che la stessa rete incoraggia e alimenta.
Un tentativo di sistematizzare la complessità dei discorsi e delle politiche sull’innovazione arriva dall’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, che parla già da tempo di una “Agenda dell’Innovazione” per l’Italia, e inizierà a settembre a testarne la fattibilità.
Concretamente, l’appuntamento sarà dalle 8:00 di martedì 13 settembre prossimo alle 24.00 del giorno dopo, per ben 20mila persone tra responsabili di parchi scientifici, imprenditori, ricercatori, pubblica amministrazione e incubatori. Immaginare un dialogo “ordinato” è effettivamente un po’ difficile, soprattutto se si considera che l’obiettivo è definire una agenda, che non è mai stata sistematizzata per anni, in 40 ore.
Tuttavia gli strumenti tecnologici al servizio dell’iniziativa non possono non essere considerati ambiziosi. Sarà infatti all’opera un tool, un software semantico in grado di rintracciare macro argomenti e parole chiavi nel dibattito, per consentire una rielaborazione esatta ed estrapolarne dati utili e utilizzabili.
Il concetto chiave degli organizzatori dell’iniziativa “Innovation Jam 2011” è intelligenza collettiva, ma anche crowdsourcing, nell’ottica di attingere da una molteplicità di spunti e contributi non lineari per costruirne una informazione al servizio dell’innovazione in Italia.