Si è affacciato dalla stessa scalinata dove, circa 60 anni fa, ai tempi della “revoluciòn”, esortava gli studenti all’azione politica e alla lotta, una rivoluzione che lo vede salire al potere nel 1959. E’ la stessa “vetrina” dell’
Università dell’Avana in cui ieri il leader maximo
Fidel Castro ha tenuto il suo primo
discorso pubblico dopo anni, rivolgendosi a una platea fatta soprattutto di
studenti.
Quasi 10.000 persone a maggioranza
giovani universitari sono infatti accorsi nell’
ateneo e nei viali circostanti per ascoltare il leader di Cuba per circa 50 anni, che ha lasciato ormai da 4 anni la presidenza a causa di una grave malattia passando tuttavia il testimone a suo fratello Raul.
Il fulcro del suo discorso ha paventato il rischio di una imminente
guerra nucleare, che vede coinvolti secondo l’ex leader, gli Stati Uniti in prima linea come principale causa, visto il loro ruolo nelle sanzioni all’Iran accusato della detenzione e creazioni di armi atomiche.
Le questioni nazionali invece sono state accuratamente trascurate, nella loro parte più attesa dell’apertura verso l’amministrazione statunitense. Nel 2009 Barack Obama ha predisposto la revoca delle
restrizioni ai viaggi per i cubano-americani con parenti nell’isola, ed altri piccoli correttivi per “rendere il popolo cubano meno dipendente dal regime castrista”.