La riforma può essere migliorata ma non “annacquata”, questo il messaggio del ministro dell’Università e della Ricerca,
Mariastella Gelmini, che ieri ha tenuto a Palazzo Madama l’
audizione sul ddl di riforma del sistema universitario.
Dopo la
conclusione del dibattito al Senato sul ddl – che con il parere finale del relatore Giuseppe Valditara e con l’apertura agli emendamenti dell’opposizione aveva messo in luce gli
aspetti critici del disegno di legge – insomma, la posizione del ministro è stata quella di frenare le critiche eccessive.
In particolare, ha spiegato Gelmini al termine della sua audizione, tenuta proprio davanti alla Commissione Istruzione del Senato che da dicembre sta esaminando il disegno di legge: “Mi auguro che il Parlamento
non faccia passi indietro, ma al contrario rafforzi l’aspetto riformista della riforma. Vorrei fosse davvero una concorrenza virtuosa per rendere questo disegno di legge il migliore possibile ma con grande coraggio per cambiare, non per mantenere lo
status quo“.
Una posizione, quella del ministro Gelmini, che è stata definita
di chiusura dalla senatrice del Pd,
Vittoria Franco, che ha ricordato come le critiche al disegno di legge provengano dalla maggioranza stessa, perché il progetto di riforma non lascia abbastanza spazio all’
autonomia, alla responsabilità e alla ricerca negli atenei. La senatrice del Pd, ha voluto sottolineare anche la scarsità dei finanziamenti previsti per garantire il
diritto allo studio, e una tendenza del ddl a voler privilegiare le università private a scapito delle pubbliche.