Cortei in tutta Italia per la giornata del primo marzo – “
Una giornata senza di noi” – il grande sciopero pacifico ideato dai migranti e dalle
migranti in Italia dopo i fatti di Rosarno. Migliaia di persone, in queste ore, stanno prendendo parte alle manifestazioni organizzate per rendere visibile il valore degli immigrati nella società italiana.
Coinvolte
più di 50 città – da Roma a Palermo, da Milano a Napoli, passando per Bologna, Trieste, Firenze e Perugia – che da questa mattina a questa sera vedranno sfilare lunghe
marce di solidarietà. Una giornata singolare che riunisce gruppi misti di immigrati e italiani, studenti e professori, coordinamenti antirazzisti e lavoratori, associazioni, sindacati e partiti. A partecipare alla giornata di mobilitazione contro il razzismo
migliaia di studenti che in alcune città universitarie hanno organizzato vere e proprie “lezioni di clandestinità”.
L’
appello dei docenti universitari contro il razzismo non è stato insomma l’unico segnale di adesione alla giornata da parte delle università italiane. Gli studenti stanno dando il loro contributo, e non solo prendendo parte ai cortei. In particolare, a
Roma,
Napoli,
Padova e
Bologna dalle prime ore di questa mattina sono in corso “
lezioni di clandestinità” aperte al pubblico, a cui stano prendendo parte scrittori, lavoratori e pensatori immigrati.
A
Roma, le lezioni si stanno svolgendo in
Piazza Montecitorio, con la partecipazione di Igiaba Scego, scrittrice italo-somala, e la testimonianza di migranti provenienti da diversi Paesi. “Vogliamo renderci visibili e prendere parola contro le politiche e le retoriche razziste, contro lo svilimento del mondo della formazione, contro la precarizzazione delle vite” hanno detto gli studenti.
A
Padova le lezioni si stanno tenendo in Piazza Antenore, davanti alla
Prefettura, dove a pranzo si mangeranno cibi provenienti da tutto il mondo. “Siamo al fianco dei migranti, per costruire insieme, da protagonisti, il nostro futuro” hanno scritto gli studenti in un comunicato.
A
Napoli, le lezioni sono in
Piazza San Domenico, con la partecipazione di Ian Chambers, docente di Studi culturali e postcoloniali all’
Università Orientale, Silvana Carotenuto, docente Lingua e letteratura inglese nello stesso ateneo, e i rappresentanti delle comunità migranti. Ma gli studenti propongono di estendere il dibattito dopo e oltre il primo marzo: “crediamo sia opportuno far vivere questa rivendicazione in ogni momento della nostra vita, partendo dalle scuole e dalle Università, i luoghi di formazione che dovrebbero fare della diversità una ricchezza”.
A
Bologna gli studenti universitari sono scesi in piazza per parlare di diritto allo studio e leggere narrazioni migranti: “testi dalla parte dei migranti che affrontano il tema della migrazione attraverso la pratica dell’attività letteraria” spiegano gli studenti che insieme ai colleghi degli istituti superiori e medi raggiungeranno dopo le 14.30 il provveditorato per dire no alle politiche razziste nel mondo della formazione.
Dopo le lezioni in piazza, i gruppi studenteschi confluiranno nei
cortei cittadini. “Alle
18.30 di questo pomeriggio – si legge sul sito ufficiale del
primo marzo 2010 – in tutte le città coinvolte il cielo si colorerà di giallo con il lancio di centinaia di
palloncini in lattice biodegradabile.