Censis 2009 - Le università in Toscana: un esempio da seguire
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Il prestigio delle università toscane: un modello da seguire

da | Mag 2010 | News | 0 commenti

Nel marzo del 2000 a Lisbona L’Unione Europea aveva fissato gli obiettivi per trasformare l’area europea nel bacino più competitivo e dinamico al mondo in materia di processi formativi e conoscenza. L’ideale da raggiungere era quello della società della conoscenza.
Per quanto riguarda l’Italia la sola regione che ha cercato di raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione Europea è stata la Toscana.
Nello specifico ci sono due indicatori da valutare rispetto al 43° rapporto annuale Censis sulla situazione sociale del paese: i dati relativi all’educazione degli adulti (attraverso l’integrazione in processi formativi di vario genere) e le percentuali di abbandono degli studi.
Negli atenei toscani e in tutti gli istituti che offrono corsi e formazione per adulti si possono registrare percentuali positive riguardo la partecipazione all’apprendimento e un dato non troppo preoccupante relativo all’abbandono scolastico, che in Toscana si aggira intorno al 16% (fonte Istat). Questo dato non è particolarmente negativo rispetto ai risultati delle altre regioni italiane, dove la dispersione scolastica è più diffusa.
Un’altra percentuale da considerare come dato positivo è quella delle donne occupate, che in Toscana nel 2008 ha raggiunto il 56.2%. Questo risultato è significativo se si tiene conto che l’occupazione femminile in Italia presenta diverse problematiche relative al mondo del lavoro.
Un altro intervento incisivo nel piano regionale toscano per l’attuazione delle politiche europee ha coinvolto la promozione delle facoltà universitarie scientifiche tra gli studenti. La scelta di corsi di studio considerati prettamente maschili, come per esempio i corsi della facoltà d’ingegneria, hanno riscosso particolarmente successo tra le donne nell’anno accademico 2008.
La Regione Toscana ha impiegato in modo esaustivo ed efficace le risorse del Fondo Sociale Europeo, avvicinando le categorie più deboli (donne e giovani) a tutti i possibili percorsi educativi offerti e aumentando l’attrattività degli istituti di formazione. Questa è stata la sua carta vincente che le ha permesso di raggiungere ottimi risultati rispetto all’educazione degli adulti e alla formazione dei giovani.
Il percorso seguito dalla Toscana si differenzia dalle altre regioni italiane e gli addetti ai lavori con un atteggiamento ottimista hanno fissato obiettivi audaci anche per il 2010. Scelte ponderate, formazione di qualità e tanta determinazione hanno portato questa regione verso l’ideale europeo della società della conoscenza.

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