parole giovani ricerca lancaster university
I
giovani parlano tanto ma usano sempre le
stesse parole. A lanciare l’allarme il linguista Tony McEnery della
Lancaster University, che ha preso in esame 10 milioni di termini trascritti dai discorsi dei ragazzi inglesi, e 100 mila parole recuperate da blog giovanili.
Delle 40 mila espressioni che i giovani hanno a disposizione, ha spiegato il linguista, ne usano
soltanto 800. Tra queste, secondo quanto emerso dalla ricerca del professore della Lancaster University, sono solo
venti le parole che ricorrono in un terzo delle loro conversazioni.
Un dato che ha spaventato l’esperta del
governo inglese per la comunicazione giovanile,
Jean Gross, che ha addirittura parlato di questo impoverimento linguistico come un
pericolo per il
successo personale e lavorativo dei ragazzi.
La
ricerca della Lancaster University si riferisce ovviamente al linguaggio dei
ragazzi inglesi. Tuttavia, la questione non riguarda solo i giovani inglesi, ma si estende anche ai coetanei che vivono nelle altre parti del mondo e che parlano altre lingue.
Tra le parole più usate dai giovani del Regno Unito ci sarebbero espressioni semplici e
colloquiali come “yeah”, “but”, “no”, o
gergali come “chenzed”, che significa stanco o ubriaco, “spong”, che significa stupido, e “lol”, che sta per “laugh out lol”, ridere rumorosamente, espressione quest’ultima usata anche da parlanti non anglofoni.