Le donne ricercatrici ricevono meno fondi rispetto ai loro colleghi maschi. A questo risultato è arrivato uno studio condotto all’Università del Michigan. Come rivelano i dati dello studio infatti il 25% degli uomini ottiene i finanziamenti contro il 19% delle donne.
Lo studio è stato condotto su 2.783 ricercatori americani di entrambi i sessi, i quali hanno ricevuto due diversi tipi di premi chiamati “k”, che consentono di portare avanti le ricerche in settori specifici per alcuni anni.
A questi due tipi di finanziamento ne dovrebbe seguire un altro tipo chiamato “R”, che copre i 5-10 anni successivi. E qui entrano in gioco i risultati dell’indagine condotta all’Università del Michigan. In generale infatti, sia che siano maschi o femmine, meno di un giovane promettente ricercatore su quattro ottiene il finanziamento “R”. Il dato più importante poi riguarda appunto la differenza di genere a sfavore delle donne.
Ma la situazione non cambia nemmeno con il passare degli anni. Dopo 10 anni infatti, meno della metà di tutti i ricercatori che hanno ricevuto un finanziamento “K”, ottiene il successivo finanziamento “R”: 36% delle donne lo ottiene, contro il 46% dei maschi.
Secondo l’opinione di chi ha condotto lo studio all’Università del Michigan, la differenza così netta tra donne e uomini, nel ricevere i finanziamenti per la ricerca, potrebbe essere correlata alla condizione svantaggiata della donna, la quale è spesso insieme lavoratrice e mamma. Un altra spiegazione invece è che spesso il lavoro a livello clinico è affidato più alle donne ricercatrici, a svantaggio dell’attività di ricerca.