Lo stipendio aumenterà dagli attuali 1.300 euro a 2.100 euro al mese, si potrà entrare di ruolo a partire dai 30 anni e non più dai 36.
Stabilite inoltre nuove forme contrattuali per i ricercatori: il nuovo sistema, che il Miur chiama “tenure-track” consiste in un contratto di 3 anni più 3 a tempo determinato, che sfocerà o in un’assunzione a tempo indeterminato o in una conclusione di rapporto, con però, titoli maturati e esperienza acquisita.
Il ddl Gelmini sull’Università abolisce inoltre alcune forme di “sfruttamento” dei giovani ricercatori: sono abolite le borse post-dottorali, che il Miur definisce “sottopagate e senza diritti”, no all’insegnamento gratuito se non per consulenti o figure professionali di alto livello.
Proprio per i docenti in pensione, che spesso ricoprono ancora ruoli importanti negli atenei italiani, il ddl Riforma Università 2009 detterà delle norme sul loro collocamento all’interno della vita accademica.