La prima è che le università sono sì autonome ma devono essere anche responsabili, dell’aspetto economico, scientifico e didattico.
La responsabilità infatti ricadrà sui singoli atenei che, se gestiti male, avranno dal Miur meno finanziamenti, distribuiti non più in modo indiscriminato ma in relazione alla qualità delle singole università.
Novità anche per il reclutamento del personale: i docenti saranno scelti unicamente secondo criteri meritocratici e di trasparenza.
Il nuovo ddl regolamenta quindi la gestione finanziaria e curriculare delle università, l’assunzione dei docenti e dei ricercatori, la valutazione degli atenei e gli incentivi ai giovani e al rientro dei cervelli in Italia, stanziato inoltre il fondo per gli studenti migliori e stilato un codice etico che impedisca il nepotismo nelle università