Nelle piazze di tutta la Penisola, dalla Lombardia alla Sicilia, dalla Liguria a Roma sfilano le categorie maggiormente penalizzate, primi fra tutti gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado e gli studenti universitari.
Le richieste? La piazza chiede, tra le altre cose, un aumento consistente dei salari e delle pensioni, l’introduzione di un reddito minimo garantito, l’aggancio dei salari e pensioni al reale costo della vita, la cassa integrazione per l’80% del salario e reddito per i lavoratori atipici, il mantenimento del permesso di soggiorno per gli immigrati, l’abrogazione della legge Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza.
A Roma la situazione sta di fatto bloccando la città: oltre al corteo autorizzato che segue il consueto percorso da piazza della Repubblica a San Giovanni sono infatti in corso diversi cortei non autorizzati.
Gli studenti universitari stanno manifestando all’interno della città universitaria della Sapienza con l’intenzione di raggiungere l’altro corteo di manifestanti dei sindacati di base, riuniti a piazza della Repubblica.
A sfilare accanto ai precari della scuola e agli studenti universitari ci sono lavoratori della pubblica amministrazione, sanità, vigili del fuoco e trasporti e marittimo
meglio tardi che mai