Per il parametro relativo alla “Attrattività”, ovvero alla percentuale di immatricolati provenienti da altre regioni italiani o da altri stati è l’Università di Siena a vincere il primo posto con ben il 66,1% di iscritti fuori sede, seguita dall’Università di Perugia per stranieri con il 65,5% e dall’Università per Stranieri sempre di Siena con il 60%.
Quarta nella classifica del Sole24Ore è invece Ferrara con il 58,9% di iscritti fuori sede, seguita da Chieti e Pescara (51,8%) che raccoglie il bacino d’utenza delle regioni del Sud e Parma, con il 46,8% degli immatricolati da fuori regione.
La media dei fuori sede rimane comunque di di un quarto per diversi atenei come Bologna (41,7%), Trento (40%), Molise (39,6%), Verona (34,4%), Cassino (28,2%) e Tor Vergata (25,1%).
Ultimi in classifica gli atenei siciliani, sardi e campani: l’Università di Palermo ha solo lo 0,6% degli iscritti da fuori regione, Cagliari solo lo 0,9%, Catania l’1,3%, Benevento l’1,8%, Napoli II l’1,9% e Sassari il 2,9%.
Tra gli atenei privati il maggior numero di iscritti fuori sede studia a Milano Bocconi (68,9%), seguito da Roma Luiss (62,2) e da Roma Lumsa (56,9%). Il trend di scarsa mobilità meridionale è confermato anche nelle Università non statali: nell’ateneo di Enna Kore solo l’1,4% degli studenti è di un’altra regione, così come al Napoli Sant’Orsola, dove viene da fuori solo il 2,5% degli iscritti.