La proposta, presentata a Roma da Maurizio Lupi, Barbara Saltamartini, del Pdl, e Enrico Letta, Pierluigi Bersani, Alessia Mosca e Guglielmo Vaccaro del Pd è stata ideata per intercettare i “talenti” stranieri, inducendoli con agevolazioni a studiare nel Belpaese.
La proposta di legge bipartisan che nasce dall’iniziativa dell’associazione “Controesodo” si prefigge quindi di invertire l’attuale tendenza che vede l’Italia agli ultimi posti tra i Paesi sviluppati come saldo tra studenti universitari in entrata e in uscita. Secondo i dati più aggiornati sono solo 8 mila.
“L’Italia ha dato il meglio di sè – ha sottolineato Enrico Letta – nei periodi storici in cui è stata al centro degli scambi, come nel Medioevo, in cui le università italiane accoglievano i migliori al mondo. Dobbiamo fare di nuovo delle nostre università dei luoghi cosmopoliti”.
La proposta di legge bipartisan prevede uno stanziamento di 10 milioni di euro per concedere borse di studio dell’importo di 10 mila euro ciascuna per gli studenti che ne faranno richiesta attraverso una selezione effettuata dalle ambasciate italiane nei paesi stranieri.
Onere delle ambasciate sarà anche quello di organizzare corsi di italiano per i vincitori.
Inoltre, se al termine del ciclo universitario, concluso in corso e con almeno un voto di 105, lo straniero vorrà intraprendere un’attività di impresa, avrà un credito di imposta o fisso (12.000 euro per i maschi e 18.000 per le donne) o variabile (30% dei costi sostenuti per la laurea, 45% per le donne).