Gli studenti bolognesi desiderosi di trascorrere il Progetto Erasmus fuori del vecchio continente, ma anche quelli asiatici, latino-americani o dei Balcani che vogliano studiare sotto le due torri potranno contare su un maggior numero di borse di studio, probabilmente più del doppio delle 135 di quest’anno. A renderlo possibile, i nuovi finanziamenti dell’Unione europea per il programma di mobilità e cooperazione internazionale in campo universitario Erasmus mundus external cooperation window.
L’Alma Mater è infatti, dicono i suoi tecnici, l’ateneo italiano che si è aggiudicato più risorse: il valore delle borse stimate si aggira attorno ai 4 milioni di euro in tre anni, distribuite in 10 progetti approvati dei 13 proposti cui l’ateneo ha preso parte. Le altre università italiane che seguono parteciperanno al massimo a 5 progetti. A livello europeo, Bologna è nelle primissime posizioni. Inoltre, in uno dei 10 progetti, quello con l’Argentina, l’Alma Mater è anche coordinatore.
L’opportunità di studiare in continenti lontani non è offerta solo agli studenti di tutti i livelli universitari (primo e secondo ciclo, ciclo unico, dottorandi) ma anche a post-doc e a docenti. Ovviamente le borse, più ricche di quelle degli Erasmus europei, variano a seconda dei beneficiari.
Si spazia dai 1000 euro mensili per gli studenti più giovani, ai 1500 per i dottorandi, ai 1800 per i post-doc, ai 2500 per i docenti. Oltre a questi importi, che sono netti, il programma del Progetto Erasmus internazionale copre anche le spese di viaggio, ma solo per un’andata e ritorno: il Natale in famiglia, lo si paga di tasca propria.
L’Ateneo bolognese stima che il prossimo anno accademico potranno essere circa 300 le borse per il Progetto Erasmus di sua competenza, con un incremento annuo del 127%. Di queste, circa 250 andranno probabilmente a studenti, e le rimanenti a post-doc, professori e ricercatori. Gli stranieri in entrata saranno circa 180, gli italiani in uscita 120.