In base alle nuove disposizioni, nei corsi ad accesso programmato, il punteggio massimo ottenibile ai test di ammissione sarà di 100 punti, di questi 90 dipenderanno dal risultato conseguito all’esame di ammissione. Dieci punti andranno quindi “agli studenti che abbiano conseguito risultati scolastici di particolare valore” durante l’ultimo triennio e all’esame di Stato.
Niente punteggio in più aitest di ammissione, come stabiliva invece la norma voluta dagli ex ministri del governo Prodi, Giuseppe Fioroni (Istruzione) e Fabio Mussi (Università), per chi avesse ottenuto la lode all’esame di maturità.
“La novità della lode – spiega un tecnico del ministero – è stata introdotta solo da due anni. Ai test arriva anche chi ha preso il diploma tre o quattro anni fa, sarebbe stata un’ingiustizia”.
Tuttavia, sempre nel decreto milleproroghe, in un successivo passaggio, si cerca di “salvare” la proposta di un bonus per chi avesse concluso con il “trionfo” l’esame di maturità: “Il ministro ed i singoli atenei, per quanto di competenza – si legge nella norma – provvedono alla adeguata valorizzazione della lode ottenuta dagli studenti nella valutazione finale dell’esame di Stato”.
La dote di 10 punti è stata abbassata dal decreto milleproproghe rispetto ai 25 punti pensati inizialmente da Mussi e Fioroni per accedere ai test di ammissione.
A spiegare la decisione è il tecnico del ministero che continua: “I 25 punti avrebbero potuto scardinare le graduatorie di accesso alle facoltà. Non tutte le scuole valutano con gli stessi criteri gli alunni. Alcune sono più severe, altre meno. Se la valutazione fosse così oggettiva – conclude il tecnico del Miur – si potrebbero usare i soli voti dati dalle scuole per l’accesso”.