Quali atenei garantiscono la più alta possibilità di trovare lavoro? Per saperlo basta consultare il Global University Employability Ranking 2016. La classifica stilata da Times Higher Education sulla base di dati raccolti intervistando headhunter e amministratori delegati raggruppa le 150 università che offrono le migliori prospettive occupazionali ai propri laureati.
Secondo gli intervistati, le caratteristiche principali per un veloce e brillante collocamento nel mercato del lavoro sono esperienza professionale, alto grado di specializzazione, conoscenza di almeno due lingue straniere, attività extrascolastiche, eccellente curriculum accademico. Tutte qualità che si acquisiscono più facilmente se si frequenta un’università tra quelle più prestigiose al mondo.
Nessuna sorpresa, quindi, che anche in questo caso a dominare siano gli atenei anglosassoni e quelli asiatici. Ad aggiudicarsi il primo posto del Global University Employability Ranking 2016 è il California Institute of Technology di Pasadena, che condivide il podio con altre due istituzioni a stelle e strisce: MIT di Boston, piazzatosi secondo, e Harvard, terzo. Appena un gradino più in basso troviamo la britannica Cambridge, che precede – nell’ordine – le americane Stanford e Yale.
Ottime possibilità le hanno anche i laureati di Oxford, che nel Global University Employability Ranking 2016 si è classificata in settima posizione. Il futuro è rosa pure per chi ha frequentato la Technische Universität München di Monaco di Baviera, che con il suo ottavo posto è la prima delle non anglosassoni.
Nella top ten della Global University Employability Ranking 2016 c’è spazio anche per Princeton (nona) e University of Tokyo (decima). Tra le asiatiche brillano, inoltre, la Hong Kong University of Science and Technology (tredicesima), la National University of Singapore (quindicesima), l’Università di Pechino (diciassettesima) e il Tokyo Institute of Technology (ventesimo).
E le italiane? Dei nostri atenei non c’è nessuna traccia nelle posizioni di spicco del Global University Employability Ranking 2016. La cosa, in verità, non è particolarmente sorprendente, visto che le istituzioni di istruzione terziaria del nostro paese molto raramente riescono a classificarsi nelle zone alte delle graduatorie internazionali.
