La classifica Censis per l’area di Scienze Motorie 2016 consegna il primato a Urbino, che conferma il suo ruolo di leader per quanto riguarda la qualità dei corsi di laurea triennale della classe di Scienze delle Attività Motorie e Sportive (L-22) presenti nell’offerta formativa degli atenei statali italiani. Per l’università marchigiana i punti quest’anno sono 103,5 su 110, due in più della seconda classificata, Udine (101,5), autrice di una notevole rimonta (nel 2015 fu settima), che l’ha portata a superare anche Torino (100), cui l’anno passato spettò la piazza d’onore e che invece adesso si ritrova in terza posizione.
Al quarto posto c’è un’altra sorpresa, Catanzaro (97,5), che dodici mesi fa non riuscì neppure a centrare la top ten e ora, grazie a un aumento della propria media di ben 12,5 punti, si ritrova ai piedi del podio della classifica Censis per l’area di Scienze Motorie 2016. Un gradino più giù troviamo Firenze (94) e alle sue spalle, nell’ordine, il duo Pavia–Padova (93,5), Cassino (92,5), Bologna, che precipita dalla seconda posizione del 2015 e si ritrova ottava insieme a Perugia con 91,5 punti. Nel gruppo delle prime dieci della graduatoria si piazzano anche Roma “Foro Italico” (91) e l’Università dell’Insubria (89,5).
Esattamente al centro della classifica Censis per l’area di Scienze Motorie 2016 troviamo L’Aquila (89), mentre la parte medio-bassa della graduatoria vede Parma (88), la coppia composta da Ferrara e Foggia (87,5), la Statale di Milano (84,5), il duo Verona–Catania (83,5), Roma “Tor Vergata” (82,5), Messina (82) e il tandem Brescia–Napoli “Parthenope” (80,5), con l’ateneo campano che a differenza del 2015 riesce a staccarsi dal terzetto di coda. A ridosso delle ultime posizioni troviamo poi Bari (80), la coppia Pisa–Università del Molise (79) e Cagliari (78,5).
La classifica Censis per l’area di Scienze Motorie 2016 si chiude, infine, con Genova, i cui 72,5 punti sono bastati solo per piazzarsi terzultima, l’Università di Chieti e Pescara (71), che paga un calo di 8,5 punti di media che l’ha portata in penultima posizione, e Palermo (70,5), che vede il proprio punteggio medio calare di un ulteriore punto rispetto al 2015 e rimane fanalino di coda della graduatoria.
